Comitati ribadiscono la loro contrarietà alle future grandi costruzioni e suggeriscono una città alternativa, socio-eco sostenibile a misura degli uomini e delle donne che la vivono.
COSENZA – Comitati, collettivi, organizzazioni sociali e sindacali, esponenti politici e cittadini, tutti uniti nel manifestare la propria opposizione alle manovre dei governi locali (comunale e regionale) e dire No alle politiche di Occhiuto e Oliverio, che prevedono la costruzione di grandi opere. Si è svolto ieri, presso la confluenza del Crati e Busento, alle spalle della statua di Alarico, l’incontro fortemente voluto (in concomitanza del Consiglio comunale di Cosenza) per ribadire la contrarietà alle future e nuove grandi costruzioni e suggerire, invece, un’idea altra di città: una città alternativa, socio-eco sostenibile a misura degli uomini e delle donne che la vivono. Il comitato Prendocasa, l’USB, il comitato per la ripubblicizzazione dell’acqua, il comitato Piazza piccola di Cosenza vecchia, Radio Ciroma, l’Associazione Cosenza in comune, il PRC e tanti altri cittadine e cittadini, compagne e compagni si sono dati appuntamento ieri pomeriggio, in un’assemblea pubblica per discutere sulla questione delle vere priorità per la città e la sua gente.
“In una città – hanno dichiarato i presenti – spogliata di welfare, dove i pochi servizi utili alla collettività vivono di una gestione privatistica e clientelare, dove l’accesso alle cure è negato a chi non dispone della raccomandazione di qualche politico, dove ti costringono a spendere centinaia di euro nei centri sanitari privati per poterti curare, dove la forbice delle disuguaglianze e delle contraddizioni sociali si allarga sempre di più, dove si registra una precarietà dilagante e sacche di disoccupazione allarmante, dove il lavoro è sfruttato e sottopagato, dove il diritto all’abitare è negato ad ampie quote di popolazione, dove gli affitti impegnano fino a 700€ al mese a fronte di salari non rapportati all’aumento del costo della vita, dove finanche l’accesso all’acqua viene negato ad interi quartieri, le priorità delle amministrazioni locali sarebbero altre.
Le priorità dei governanti del nostro depauperato e martoriato territorio sarebbero la realizzazione di ponti futuristici (Calatrava) funzionale al saccheggio di nuove fette di territorio (Gergeri) e alla gentrificazione della nostra città con una separazione strutturale tra i quartieri dei ricchi (città vetrina, signorile e benestante) e i quartieri popolari (nuovi ghetti); un’ovovia che dovrebbe sovrastare i crolli e l’abbandono dei quartieri storici e popolari; una metro da centinaia di milioni di euro e che taglierebbe nuovamente fuori via Popilia dal resto della città; uno stadio per gli amici costruttori da far gestire a qualche privato; un nuovo ospedale per nascondere la mala politica gestionale dell’Annunziata. Tutte opere che faranno certamente contenti i vari affaristi, speculatori, palazzinari e prenditori di questo territorio e che fanno sghignazzare al solo pensiero i vari Gentile, Adamo, Guccione, Oliverio, Occhiuto, che potranno così ingrossare non solo le proprie tasche con il sistema delle mazzette e delle bustarelle, ma anche i propri bacini di voti e clientele per soggiogare attraverso l’arma del ricatto masse di disperati. La piazza di stasera ha ribadito con forza la propria contrapposizione ad un siffatto sistema di mala politica.
Le nostre priorità, le priorità dei lavoratori, degli operai, dei precari, dei disoccupati, dei migranti di questa città, non coincidono con le loro. Stasera l’abbiamo esposto in questa conferenza stampa, nelle prossime settimane lo ribadiremo con le parole e le pratiche che appartengono ad un movimento, per forza di cose, antagonista ai privilegi di una classe politica autoreferenziale e distante dai bisogni delle masse popolari. Contro grandi ed inutili opere che ingrassano prenditori e speculatori. Casa, reddito, salute, lavoro, diritti le nostre priorità.“
Intervento Stefano Catanzariti
“Chiediamo dignità per Cosenza vecchia, tanto dal punto di vista strutturale che sociale. Le priorità sono spazi di aggregazione e il recupero dei palazzi. Non servono ovovie o musei virtuali. A cosa è servita l’apertura di un tavolo istituzionale?”
Intervento Ferdinando Gentile
“La nostra priorità è una casa per tutti. Attorno alla questione della casa, in questi anni, si è sviluppato un terreno fatto di clientelismo e speculazione. Come viene gestito il patrimonio pubblico di questa città? La malagestione dei dirigenti Aterp e dei funzionari regionali e comunali è chiaro. Quello di oggi è stato solo un primo momento che ha messo insieme le tante realtà di questa città per ribadire che le nostre priorità non sono le grandi opere, ma casa, reddito, salute e dignità per tutte e tutti. Presto ci ritroveremo in un noto teatro cittadino per una grande assemblea aperta a tutta la cittadinanza”.
Intervento Claudio Dionesalvi
“Non funziona niente in città. Non c’è nessun antagonismo ma buonsenso, che dovrebbe spingerci ad aprire un ragionamento sul fatto che quello che già c’è deve funzionare. Nelle prossime settimane ci saranno iniziative più efficaci con gli strumenti che ci caratterizzano e come abbiamo sempre fatto perché noi il permesso di scendere in piazza non lo chiediamo a nessuno”.