Carcere Cosenza, cinquantasette detenuti con problemi psichici senza cure ed assistenza

Radicali Italiani denunciano la condotta omissiva dell’Asp di Cosenza, affinché venga reso effettivo alle persone detenute il godimento del diritto fondamentale alla tutela della salute.

COSENZA – Nelle scorse settimane, una Delegazione dei Radicali Italiani integrata da Dirigenti ed Istruttori Sportivi, autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, ha fatto visita alla Casa Circondariale di Cosenza “Sergio Cosmai”. La Delegazione, guidata da Emilio Enzo Quintieri, già membro del Comitato Nazionale, era composta da Valentina Moretti, Roberto Blasi Nevone, Adamo Guerrini e Francesca Stancati, questi ultimi due, rispettivamente, Presidente Provinciale dell’Acsi di Cosenza e Delegato Provinciale del Coni di Cosenza. A ricevere la Delegazione c’era il Direttore Filiberto Benevento, la Responsabile dell’Area Giuridico Pedagogica Bruna Scarcello ed il Comandante di Reparto Facente Funzioni della Polizia Penitenziaria, Ispettore Capo Pasquale Picarelli. Nell’Istituto di Cosenza, al momento della visita, a fronte di una capienza di 218 posti disponibili, erano presenti 272 detenuti, 50 dei quali di nazionalità straniera, aventi le seguenti posizioni giuridiche: 63 giudicabili, 51 appellanti, 18 ricorrenti e 140 definitivi di cui 2 ergastolani. Durante la visita è stato accertato che tra i 272 detenuti, vi sono 14 tossicodipendenti di cui 2 in terapia metadonica, 1 con disabilità motoria e 57 con patologie psichiatriche nonché 3 semiliberi dipendenti da datori di lavoro esterno e 2 lavoratori ex Art. 21 O.P.

Delegazione visitante la Casa Circondariale di CosenzaQualche giorno fa, gli esiti della visita, sono stati comunicati, al Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, al Provveditore Regionale della Calabria Cinzia Calandrino, al Magistrato di Sorveglianza di Cosenza Paola Lucente ed all’Ufficio del Garante Nazionale dei Diritti dei Detenuti presso il Ministero della Giustizia. La Delegazione, nella relazione, si è particolarmente soffermata sulla gravissima situazione riscontrata in ordine alla tutela della salute delle persone detenute con patologie psichiatriche, ristrette nell’Istituto. Sulla questione, i Radicali Italiani, hanno effettuato puntigliosi accertamenti dai quali è emersa l’assoluta veridicità e fondatezza delle rimostranze dei detenuti. Lo stesso Direttore Benevento, non ha potuto far altro che confermare l’esistenza del problema, precisando di aver fatto tutto quel che era nelle sue possibilità, segnalando la situazione venutasi a creare agli Uffici Superiori ed alle altre Autorità competenti ivi compresa la Procura della Repubblica di Cosenza per quanto di competenza. Riferiva, altresì, di aver ripetutamente sollecitato, negli ultimi mesi, i vertici dell’Asp di Cosenza affinché nell’Istituto fosse garantita alla popolazione ristretta l’assistenza psichiatrica. Ma tutte le richieste e le sollecitazioni effettuate sono rimaste tutte inesitate. Anche quelle del Provveditorato Regionale della Calabria e dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza.

“Mi domando come sia possibile – dice l’esponente radicale Quintieri – che l’Asp di Cosenza abbia ridotto il monte ore per il servizio intramurario di psichiatria da 30 ore settimanali prima a 12 e poi a 6 ore alla settimana, nella Casa Circondariale di Cosenza, l’Istituto più grande della Provincia di Cosenza, ove sono presenti mediamente circa 300 detenuti, 60 dei quali affetti da patologie psichiatriche, bisognosi di cura ed assistenza continua, in misura efficace ed appropriata. Lo scorso 20 dicembre 2016, il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro, rendeva noto con apposito avviso pubblico che erano disponibili i turni di attività specialistica ambulatoriale presso la Casa Circondariale di Cosenza (25 ore di psichiatria e 5 di otorinolaringoiatria) ed invitava gli Specialisti ad inviare entro il 10 gennaio 2017 la propria disponibilità al Comitato Consultivo Zonale della Provincia di Cosenza. Per la pubblicazione delle ore di specialistica ambulatoriale per garantire l’assistenza alla popolazione detenuta, i vertici dell’Asp di Cosenza, avevano finanche preteso l’autorizzazione del Commissario del Governo per la Sanità Massimo Scura che l’ha accordata.

carcere-capodanno-cosenzaD11EDB3ENonostante la disponibilità manifestata dagli Specialisti ed il notevole lasso di tempo trascorso – prosegue il capo della delegazione Quintieri – l’Asp di Cosenza, non ha assunto alcun provvedimento al riguardo, mantenendo una condotta deliberatamente omissiva comprimendo ai soggetti detenuti il diritto alla tutela della salute, tutelato dalla Costituzione. Peraltro, ultimamente, il servizio di psichiatria, viene assicurato da 5 Medici secondo un calendario prestabilito, per un turno di 3 ore, che è del tutto inefficace ed inappropriato perché non garantisce la continuità del trattamento terapeutico. L’Asp, inoltre, non ha provveduto nemmeno a sottoscrivere il Protocollo di Intesa con l’Amministrazione Penitenziaria, per la prevenzione e gestione degli eventi suicidari, nonostante la disponibilità fornita durante gli incontri del 7 maggio e l’8 settembre 2016.”

La Delegazione dei Radicali Italiani, visto che ogni tentativo posto in essere dalla Direzione della Casa Circondariale di Cosenza, dal Provveditorato Regionale della Calabria e dall’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza è risultato vano, ha chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria presso il Ministero della Giustizia, di adoperarsi per sollecitare l’intervento sostitutivo della Regione Calabria e del Ministero della Salute, in luogo dell’inadempiente Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, affinché venga reso effettivo alle persone detenute, ristrette nella Casa Circondariale di Cosenza, il godimento del diritto fondamentale alla tutela della salute, al pari dei cittadini in stato di libertà, come prevede la normativa vigente in materia. In particolare, è stato chiesto, che si provveda con sollecitudine ad una migliore organizzazione del servizio di assistenza psichiatrica intramoenia, mediante implementazione del monte ore settimanale e nomina di uno o al massimo due Specialisti Psichiatri in pianta stabile ed alla stipula del Protocollo di Intesa per la prevenzione del rischio suicidario. Il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, appena ricevuta la relazione dei Radicali Italiani, ha assicurato al Capo della delegazione Emilio Enzo Quintieri il suo personale ed immediato intervento per quanto di competenza.

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