COSENZA – Pubblico delle grandi occasioni ieri per lo spettacolo scritto e diretto da Sergio Crocco, alias “Canaletta”.
Una marea di cosentini ha affollato gli spalti della curva sud allo stadio San Vito, per assistere a “Conzativicci” la commedia ‘made in Cosenza’, che racconta con ironia e semplicità la ‘tragedia’ che si abbatte sulla città, dove da diverso tempo si verifica uno strano fenomeno ovvero, piovono “sordi spicci”. Parlare della commedia, ormai alla sua tredicesima replica, risulterebbe banale così come sottolineare la grande bravura e capacità degli “attori non attori” che hanno messo in scena uno spettacolo da sold out di regalare risate, ricordi, e cenni storici della città. Gli sono serviti pochi giorni a Sergio Crocco per scrivere una commedia che ha registrato un successo inaspettato ma di notevole spessore, tra gag divertentissime e riferimenti storici legati a Cosenza e alla provincia (San Francesco di Paola, la Madonna del Pilerio, Bernardino Telesio fino ad arrivare Totonno u’ squalu) . Una storia che parte da una tipica “jestima” cosentina ovvero “Chi vonnu chiova sordi spicci” che si avvera, e provoca il panico nella città tanto da mettere in allerta gli abitanti del Paradiso. A tenere banco nella prima parte dello spettacolo sono “Signor Dio” (Roberto Giacomantonio), anzi no… “o Signore o Dio” e Gianni Moretti (alias Tatangelo Gabriele); se qualcuno non avesse sottolineato che gli attori non sono dei professionisti, nessuno avrebbe dubitato e soprattutto loro, hanno dimostrato come la disabilità diventi ricchezza, come una sedia rotelle non rappresenti una barriera, come un sorriso, da chiunque arrivi, resta tale ed entra nel cuore. Ed hanno risposto con centinaia di sorrisi gli spettatori seduti in curva sud.
Sul palco, un susseguirsi di “santi” chiamati ad una riunione che in realtà non è mai stata convocata (da San Remo a San Marco Argentato, dall’Annunziata a San Lorenzo del Callo, fino al tifo rossoblù portato sul palco da San Vito e dal piccolo Sanvitino…). Sicuramente non abbiamo citato tanti di loro, grandi protagonisti che hanno reso la serata di ieri, un tripudio di cosentinità e allegria. Dentro lo spettacolo inoltre, non sono mancati i riferimenti all’attualità come le buche a Cosenza, la reputazione dell’ospedale dell’Annunziata, la politica locale spesso assente e volta solo ad arricchirsi senza donare, la vicenda che ha colpito Padre Fedele e il caso, ancora irrisolto, della morte di Donato Bergamini. Da sottolineare inoltre, aldilà del grande spettacolo che ieri ha portato al San Vito circa settemila spettatori, il grande lavoro dell’associazione La Terra di Piero, che lavora e opera in ricordo di un grande cosentino, Piero Romeo, e che ha inteso ricordarlo non solo mettendo in scena l’allegria e la cosentinità, ma con opere importanti, come il progetto del parco giochi per bambini disabili al quale l’associazione sta lavorando. La cosentinità che è stata celebrata ieri non può lasciare indifferenti, e chi è stato sulle gradinate della curva sud ha avvertito quel senso di appartenenza, quell’essere ‘bruzio’ che accomuna i cosentini e li rende, nel bene e nel male, orgogliosi di esserlo. Perchè ieri ben settemila persone hanno dato il loro contributo ad un progetto unico, speciale e ammirevole. Sergio Crocco, il giardiniere poeta, l’ultrà del Cosenza, l’autore di questo spettacolo, ha ottenuto insieme ai suoi compagni d’avventura, un nuovo e grande successo… perciò Conzativicci!