Oggi, per l’ex francescano, ultrà del Cosenza ed amico dei poveri, ancora ex, padre Fedele Bisceglia, è il giorno del “giudizio”.
E’ attesa, infatti, la sentenza di ultimo grado dove, ancora ex, sacerdote, si è giocato proprio tutto. L’accusa, per un uomo di chiesa ma, soprattutto per un francescano, è di quelle più infamanti: violenza sessuale ai danni di una suora. Così, la religiosa il cui racconto, oggi è messo in seria discussione, sintetizza: “Mi scaraventò sul letto e mi violentò”. L’uomo col saio fu arrestato il 23 gennaio del 2006 e successivamente condannato a nove anni e tre mesi di reclusione. Dal 2006 ad oggi sono passati ben otto anni e lui, il frate, continua a dichiararsi innocente. E se lo fosse davvero? Se oggi la Cassazione dovesse ritenerlo innocente, assolverlo con formula piena? Cosa succederebbe? Come si comporterebbe la chiesa cosentina che non gli ha dato nemmeno il beneficio d’innocenza fino a condanna definitiva come prevede, del resto, lo Stato Italiano? Cosa succederà? La chiesa locale, molto tollerante in altre occasioni e per reati, direi “palesi”, dovrà fare marcia indietro e, i suoi “confratelli” religiosi che, nel frattempo hanno “trasformato” le sue opere in strutture più “redditizie”, gli restituiranno la sua Oasi? Gli sarà ridato il suo sacerdozio, la sua tunica, il suo cordone a tre nodi: “castità”, “obbedienza” e povertà? Tante le domanda a qualche ora da questa attesa sentenza che potrebbe rimettere tutto in discussione. E, se sarà assolto che fine farà la suora che lo accusa: sarà “spogliata” delle sue vesti? E che fine farà quella parte di chiesa premurosa in questa occasione e silenziosa in altre? Oggi la sentenza “terrena” dirà la sua ma, visto che lo scontro è fra uomini e donne di Dio, dovranno pur temere quella divina.