COSENZA – Sono state necessarie cinque ore di acceso dibattito in consiglio comunale, ma alla fine Cosenza ha approvato la propria strategia per risolvere il problema dell’emergenza rifiuti.
Un documento approvato con undici voti a favore e tre contrari. Solo i consiglieri Ambrogio, Mazzuca e Frammartino infatti non avrebbero accettato di buon grado il nuovo sistema ideato dal Comune di Cosenza per fronteggiare la crisi del settore rifiuti. Il piano per la gestione degli rsu è stato invece accolto positivamente da Michelangelo Spataro che lo ha illustrato, Massimo Commodaro, Massimo Bozzo, Francesco Spadafora, Luca Morrone, Francesco Caruso, Fabio Falcone, Francesco Perri, Luca Gervasi, Francesco De Cicco e Pierluigi Caputo alla presenza del Sindaco di Celico Luigi Corrado, del Sindaco di Rovito Felice D’Alessandro e di una nutrita rappresentanza del Comitato Ambientale Presilano. Immancabile l’intervento del sindaco che ha puntato il dito contro la Regione alludendo ad emergenze create ad orologeria: “La Regione Calabria ha le sue colpe che risalgono a 20 anni fa, ma ci sarà anche qualcuno che avrà fatto delle discariche di cui adesso paghiamo le colpe. La politica dei rifiuti è stata fatta sinora dai soggetti gestori che hanno strumentalizzato le scelte e creato le emergenze. Non ci si illuda che in pochi mesi – ha aggiunto Occhiuto – si può risolvere il problema. Lavorando con le idee chiare occorrono almeno due anni e mezzo o tre”.
Ciò che è stato messo nero su bianco ieri pomeriggio nell’aula consiliare di palazzo dei bruzi scaturisce dai dati di fatto. “Vista la situazione emergenziale venutasi a creare in città con il blocco per circa 35 giorni (parzialmente consecutivi) dei conferimenti in discarica – si legge tra le premesse inserite nel documento – che di fatto ha bloccato conseguentemente la raccolta dei rifiuti; considerato che tali emergenze accadono sia per una mancata programmazione regionale efficiente, caratterizzata da un ventennio di spreco di risorse senza una moderna soluzione al problema; sia per l’assenza dell’adozione del metodo della raccolta differenziata, che è l’unico modo per ridurre il volume dei rifiuti che finisce in discarica; considerato che, spetta legislativamente alla Regione individuare i siti presso i quali conferire l’indifferenziato, mentre ai comuni spetta il mero obbligo della raccolta; considerato che a Cosenza il sistema della differenziata ha raggiunto la quota del 41,6% chiedendo finanziamenti per un centro di riciclo e recupero dei materiali differenziati per valorizzarli attraverso una migliore selezione e imballaggio” riconosce al sindaco e all’amministrazione il merito di aver mitigato l’emergenza grazie proprio all’implementazione del sistema della raccolta differenziata spinta.
La differenziata diventa così la soluzione per uscire dall’empasse dell’emergenza rifiuti. Il consiglio nel documento programmatico appena approvato sollecita infatti l’amministrazione a “completare la copertura in tutto il territorio del sistema porta a porta, anche attraverso la veloce realizzazione di almeno tre isole ecologiche, oltre a quello previsto a Donnici, in modo da fornire un utile servizio ai cittadini che potranno recarvisi agevolmente per depositare materiali già differenziati in cambio di sconti sulla tassa sui rifiuti e/o altri benefici economicamente valutabili”. A tal fine la Giunta Scopelliti viene invitata a rivalutare la richiesta di finanziamento di un Centro di Riciclo e Recupero dei rifiuti nella Città di Cosenza, sulla scia del fatto che tale opzione è innegabilmente un punto di progresso”. Un finanziamento per cui la città di Cosenza, dopo la cacciata di Katia Gentile (figlia dell’assessore ai lavori pubblici della Regione Pino Gentile) dagli scranni comunali faticherà ad ottenere con facilità i fondi necessari alla costruzione del centro di riciclo. Il disinteresse della Regione infatti si è già da subito palesato: nessun rappresentante in aula. Eppure nella missiva firmata da ben 25 consiglieri per convocare una seduta urgente in merito alla questione rifiuti ospiti eccezionali dell’incotro sarebbero dovuti essere proprio lo stesso governatore Scopelliti e il suo assessore all’Ambiente Pugliano. Occhiuto conferma così l’intento di adottare un’unica linea sul fronte ambientale: la politica dei rifiuti zero. Costi quel che costi.