COSENZA – Sono quattro medici e cinque infermieri. Da circa due anni non vengono retribuiti.
I loro colleghi calabresi ogni tre mesi ricevono le mensilità che gli spettano. A Cosenza, invece, i soldi non arrivano. E’ quanto denuncia, in una nota, il consigliere regionale Carlo Guccione che rende noto di avere rivolto un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti, anche nella sua veste di Commissario regionale per il Piano di Rientro dal debito Sanitario. “Si corre il serio rischio – evidenzia Guccione- che questo prezioso ed insostituibile servizio salva-vita si possa bloccare da un momento all’altro con gravissime conseguenze per la vita dei cittadini della piu’ grande provincia della Calabria, che e’ quella di Cosenza“.
Nell’interrogazione a Scopelliti, il consigliere regionale dei democrat ricorda che il servizio regionale di elisoccorso fu istituito dalla stessa Regione nel 2000. Per reclutare il personale fu pubblicato un bando per titoli destinato a tutti i medici anestesisti, rianimatori ed agli infermieri dei reparti di emergenza di tutte le aziende sanitarie della Calabria in cui si stabili’ che il personale reclutato avrebbe prestato servizio presso le basi di elisoccorso regionale al di fuori dell’orario di servizio prestato nei reparti di appartenenza e che lo stesso personale medico ed infermieristico sarebbe stato retribuito dalle aziende sanitarie di appartenenza che, a loro volta, avrebbero attinto a fondi “dedicati” al servizio di elisoccorso. La retribuzione lorda per ogni turno di elisoccorso fu fissata in lire 750.000 (387,34 euro) per i medici e a lire 400.000 (206,58 euro) per gli infermieri e la cadenza dei pagamenti sarebbe dovuta essere trimestrale e riferita ai turni prestati e certificati dall’attestato di servizio rilasciato dalla Centrale Operativa 118 di Catanzaro. Nel 2005 la Regione Calabria stabili’, poi, che ciascuna delle Aziende sanitarie (Provinciali ed Ospedaliere) avrebbe dovuto pagare il personale medico ed infermieristico che fornisce al servizio di Elisoccorso Regionale attingendo a i “fondi indistinti”. Tali fondi sarebbero stati erogati dalla Regione alle varie Aziende in base ai preventivi di spesa programmati annualmente.
Tutto filo’ liscio fino al 30.06.2012. A decorrere da quella data, pero’, l’Ospedale di Cosenza, non si sa perche’ ne’ come, decise di non pagare piu’ i propri dipendenti, mentre tutte le altre aziende continuavano a pagare regolarmente il proprio personale in servizio presso l’elisoccorso regionale. Nel mese di dicembre 2012 la Regione invio’ al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza una nota esplicativa da cui si evinceva che il pagamento del personale doveva continuare attingendo ai “fondi indistinti” in quanto il DPRG 94/2012 non era stato ancora attuato. Nonostante cio’ il Direttore Generale dell’AO di Cosenza continuo’ a rimanere fermo sulle proprie posizioni. Essendo trascorsi due anni e non avendo ancora ricevuto gli emolumenti previsti, tre dei quattro medici e i cinque infermieri che ancor oggi continuano a prestare servizio di elisoccorso, si sono visti costretti a ricorrere alle vie legali per ottenere il pagamento del servizio prestato. Cinque Giudici del Lavoro chiamati a dirimere la “querelle” hanno emesso tutti, nessuno escluso, ingiunzione di pagamento nei riguardi dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ma quest’ultima ha presentato opposizione all’ingiunzione per cui, i medici e gli infermieri di Cosenza, pur continuando a prestare con scrupolo e dedizione la propria opera per il servizio di elisoccorso, ancora ad oggi non vengono retribuiti.