Cosenza, tre rumene in manette. Narcotizzavano e derubavano le vittime

COSENZA – Carabinieri e polizia a Cosenza, hanno messo fine all’attività criminale di tre donne, tutte di origine romena.

Le malviventi, due finite in manette e un’altra sottoposta a fermo, avrebbero rapinato diverse vittime, che le hanno anche riconosciute, dopo averle narcotizzate. Il “trucchetto” era sempre lo stesso. Facevano bere ai malcapitati, in particolare anziani, bevande con sostanze narcotizzanti e una volta “addormentate”, le vittime venivano derubate. Un meccanismo messo in atto per diverso tempo. Gli anziani venivano adescati con la prospettiva di avere rapporti sessuali con le donne ma dopo essere stati narcotizzati venivano derubati dei loro averi. Il gruppo era composto da quattro romene, e una di loro è ancora ricercata. 

 

Il primo arresto e il fermo sono stati eseguiti questa mattina dai Carabinieri della Stazione di Cosenza, su disposizione della Procura della Repubblica della città calabrese. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere ha riguardato Rodica Lacatus 43 anni, mentre il fermo ha riguardato Elena Geta Ciurar, di 36, entrambe gia’ note agli inquirenti. La terza donna, gia’ individuata e destinataria di un provvedimento restrittivo, si e’ resa irreperibile. Nel corso della stessa operazione, il personale della Polizia di Stato di Cosenza ha proceduto all’arresto di Ana Rosta Fraga, 26 anni, pure gia’ nota negli ambienti investigativi.

 

Il modus operandi

Le indagini sono scattate nel mese di gennaio di quest’anno, ed hanno posto fine a una serie di i rapine ai danni di anziani, i quali venivano derubati anche dei loro abiti e abbandonati per strada, in stato di incoscienza. Le vittime erano accuratamente selezionate tra uomini di una certa eta’, disponibili a trascorrere qualche momento di intimita’, in cambio di piccoli regali. Dopo aver ottenuto la fiducia dei malcapitati, con l’aiuto di una complice, una ragazza invitava la vittima di turno in una zona defilata, offrendole da bere una bevanda, al cui interno erano state aggiunte sostanze narcotizzanti. Mentre l’uomo perdeva conoscenza, le ragazze lo derubavano di tutto quanto era in suo possesso: orologi, denaro contante, bracciali, catenine, cellulari, carte di credito, per poi abbandonarlo. Le indagini sono state coordinate dai Sostituti Procuratori della Repubblica di Cosenza, Antonio Bruno Tridico e Salvatore Di Maio, diretti dal Procuratore Capo, Dario Granieri. Le donne, al termine delle formalita’ di rito, sono state tradotte nella casa circondariale di Castrovillari.

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