Aterp, tante belle parole ma nessuna risposta concreta: che fine hanno fatto i fondi ex Gescal?

Il Comitato PrendoCasa replica all’Aterp: “Perché il prode Mascherpa che solo qualche mese fa prometteva una trasparente e celere ricognizione del patrimonio Aterp non ha fatto nulla in questo senso?”

COSENZA – Il Comitato PrendoCasa continua la sua battaglia per garantire il diritto della casa a tutti. Ritorna a chiedere, alle autorità competenti, che fine abbiano fatto i fondi ex Gescal e sottolinea la mancanza di dialogo con la Regione (con cui doveva tenersi un incontro con l’assessore Musmanno, mai verificatosi)

“Ancora una volta – scrive il Comitato in una nota – i signori dell’Aterp hanno perso una buona occasione per tacere. Si trincerano dietro una retorica ipocrita, che rispediamo al mittente con determinazione e che certamente non risolve i problemi di chi con rabbia e sacrificio, appena 48 ore fa, ha occupato lo stabile di via Savoia.

Se dalla Cittadella Regionale scrivono – come si legge nel paradossale comunicato diramato ieri – «ben comprendiamo le motivazioni poste alla base dell’occupazione», ci chiediamo perché non abbiano fatto luce, sin dall’inizio, sull’uso e la destinazione dei fondi ex Gescal.

Per quale motivo i ferventi sostenitori della legalità non hanno pubblicato la destinazione dei fondi ex Gescal? Perché il prode Mascherpa che solo qualche mese fa, dopo un incontro ufficiale con il comitato, prometteva una trasparente e celere ricognizione del patrimonio Aterp non ha fatto nulla in questo senso?

Inoltre, che fine ha fatto il tavolo con l’assessore Musmanno per discutere delle modifiche delle legge regionale (oggi incapace di includere le nuove povertà) garantito sempre nell’incontro avuto a maggio scorso?

Lo stabile via Savoia 24, recita il comunicato «non può essere adibito a uso alloggio», ma forse non sa l’ingegnere Mascherpa, e questo è grave, che tra qualche mese proprio a Cosenza partiranno i primi esperimenti di “autorecupero” su stabili, ab origine, con diversa destinazione d’uso abbandonati e poi occupati.

Purtroppo la regione Calabria, a differenza di altre (vedi Lazio), non ha  ancora recepito nella legislazione regionale l’autorecupero perché da anni preferisce la via della nuova cementificazione, che è selvaggia e predatoria del territorio.

Autorecupero che già stiamo praticando autonomamente  sull’edificio di via Savoia 24, abbandonato da anni e fatto oggetto di razzie, che domenica mattina abbiamo trovato nel più assoluto degrado. Sin da subito ci siamo prodigati per bonificare l’area e presentarci degnamente agli occhi di un quartiere che, immediatamente, ha espresso comprensione e solidarietà.

Quindi, com’è chiaro e lampante da ciò che abbiamo precedentemente detto, tutto lo stuolo personaggi che speculano politicamente sul bisogno casa, che il comitato non occupa alloggi in via di assegnazione, quindi non siamo in presenza di “alloggi di edilizia residenziale pubblica” da assegnare giustamente secondo graduatoria.

Il sacrosanto diritto ad un alloggio di chi aspetta in graduatoria da anni viene negato ogni giorno dalla cattiva politica e dalla cronica subalternità a questa dell’Aterp. Insomma il prode ingegnere invece di intervenire contro lo spreco dei fondi ex Gescal, di chiarire pubblicamente il patrimonio Aterp ed adoperarsi per il confronto, brandisce la legalità contro chi ha occupato per necessità, contro chi avrebbe diritto ad un alloggio ma è costretto a vivere in mezzo una strada ed alza la testa e rivendica i propri diritti.

L’unica strada per trovare una soluzione è riaprire il tavolo che la Regione e l’Aterp hanno chiuso mesi fa, per garantire un tetto sulla testa di tutti, con politiche abitative non emergenziali ma finalmente strutturali. Siamo pronti a resistere e attendiamo che l’Aterp si esprima sul merito delle nostre rivendicazioni.”

(Cosenza, occupazione di via Savoia 24, Comitato Prendo Casa)

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