Sono diverse le segnalazioni ricevute da parte di alcuni genitori ma anche ragazzi, che si interrogano e chiedono risposte sulla qualità del servizio mensa, offerto dal cosiddetto “Convitto Nazionale”.
COSENZA – Per i ragazzi che fanno il tempo pieno, e dunque da lunedì a venerdì, escono da scuola intorno alle 16, a pranzo viene ‘garantito’ il servizio mensa, previo (ovviamente) il pagamento di una ‘retta’ di circa 800 euro l’anno. Ma il servizio pare, lasci molto a desiderare in termini non solo di qualità ma anche di igiene e di ‘tracciabilità’ dei prodotti. Alcuni ragazzi si sono infatti lamentati della scarsa qualità del cibo proposto quotidianamente, della mancata attenzione nei confronti di chi ha allergie ad alimenti specifici, così come della mancata garanzia per ogni ragazzo ad una dieta equilibrata, ad una corretta alimentazione e ad un adeguato fabbisogno calorico. I menù proposti a pranzo agli studenti del Liceo europeo Bernardino Telesio di Cosenza, situato nel cuore del centro storico, variano a seconda della giornata: pasta, carne (molto spesso dura e immangiabile), bastoncini di merluzzo (di scarsa qualità) e come contorno fagiolini o (quasi sempre) piselli. Infine una mela o una pera.
Da qualche tempo è completamente sparito dal menù il pollo, carne bianca molto indicata nella dieta dei ragazzi per l’apporto proteico e poco calorico. Inoltre, se un ragazzo chiede di poter mangiare un altro alimento, l’unica alternativa offerta, pare sia la pasta senza alcun condimento, in bianco. I ragazzi inoltre, consumano i pasti (che non arrivano sigillati come per qualsiasi servizio mensa) con forchette e coltelli ‘tradizionali’, in ferro, e non monouso. L‘acqua invece viene somministrata agli studenti in brocche e caraffe di vetro, igienicamente poco sicure; per non parlare della ‘tracciabilità‘ dell’acqua e dei dubbi sulla provenienza. Vietata ormai in quasi tutti i luoghi pubblici, l’acqua infatti, andrebbe somministrata imbottigliata e integra. Ciliegina sulla torta? I ragazzi non possono portare con loro nessun tipo di alimento.
LA REPLICA DEL CONVITTO NAZIONALE CHE GESTISCE IL SERVIZIO MENSA
“Ritengo indispensabile – scrive il dirigente scolastico Concetta Nicoletti – intervenire e fornire le giuste informazioni sull’operato del Convitto Nazionale (Istituzione Scolastica Statale, con Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado annesse e Liceo Europeo). Non soltanto dunque “erogatore di servizi”, ma Scuola che garantisce la semiresidenzialità e la residenzialità agli studenti semiconvittori e convittori dei tre ordini scolastici succitati. Entrando nel merito, mi preme sottolineare che il servizio di ristorazione scolastica fornito dal Convitto Nazionale “B. Telesio” tiene conto di quanto stabilito dal Ministero della Salute – Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti – Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica – nelle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica Conferenza Unificata Provvedimento 29 aprile 2010 Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131, G.U. n. 134 del 11-6-2010, in cui si tracciano le finalità e le strategie di organizzazione del servizio mensa, ispirata a una consapevole ed efficace politica di qualità totale.
Attraverso tale servizio si contribuisce ad offrire agli studenti un efficace momento di educazione alla salute e di acquisizione di adeguati e corretti stili alimentari. In tal senso viene strutturato, a cura del medico competente, un menù tipo, che risponde alle caratteristiche di varietà, stagionalità, qualità nutrizionale. I menù sono preparati su almeno 4 settimane, onde evitare il ripetersi della stessa preparazione a intervalli troppo brevi, e rispettano le indicazioni contenute nei LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana) per fasce di età, mediante fissazione di standard calorici e di nutrimento dei pasti, con l’utilizzo di tutti i gruppi di alimenti per garantire la presenza di proteine sia di origine animale che vegetale, di lipidi, di glucidi, di sali minerali, di vitamine, nonché di una calibrata quantità di fibra. In caso di alunni per i quali si rendesse necessario la sostituzione di alimenti a causa di particolari esigenze cliniche, si richiedono specifiche indicazioni mediche.
In presenza di studenti stranieri, nei limiti del possibile, si predispone un menù alternativo, nel rispetto di particolari esigenze etico-religiose. Per tutti i pasti è previsto, per ciascun commensale, un frutto di stagione ed una porzione di pane fresco di giornata. Considerata la probabilità di mancato consumo da parte del bambino/ragazzo al momento del pasto, è previsto l’asporto sia del panino che della frutta, così da poterli consumare in momento successivo, anche a casa. Gli alimenti, di prima qualità, sono forniti da ditte specializzate, aggiudicatarie dell’approvvigionamento a seguito di bando a evidenza pubblica. A tavola viene somministrata acqua dell’acquedotto, in brocche di vetro, nel pieno rispetto delle già citate Linee Guida: sono molti inoltre gli studi che affermano che l’acqua di rubinetto è più buona, sicura e garantita; e l’uso dell’acqua di rete porta benefici sia in termini di costi, sia in termini di impatto ambientale.
Riguardo poi alla sottolineatura sulla assenza di cibi sigillati, è utile ricordare che questi vengono forniti solo quando nella struttura scolastica non esistano spazi adibiti a cucina, e quando la cottura e il trasporto siano affidati a ditta esterna. Non è, naturalmente, il caso del Convitto Nazionale, che dispone di locali idonei per l’erogazione del servizio di ristorazione. A tal proposito si precisa che i pasti per convittori, semiconvittori ed educatori, vengono preparati e serviti quotidianamente da personale specializzato facente parte del ruolo del Personale ATA (cuochi e collaboratori scolastici). I cuochi effettuano la preparazione al crudo degli alimenti (lavaggio e porzionatura delle carni, mondatura, lavaggio e taglio delle verdure, lavaggio della frutta), preparano e cuociono sughi, brodi, secondi e contorni, mentre i collaboratori scolastici, opportunamente formati, sono addetti al servizio in sala. L’igienizzazione delle stoviglie (pentole, piatti, bicchieri, posate inox) e di ogni altro strumento utilizzato nella preparazione, nella distribuzione, nel consumo, nel trasporto in sala su carrelli e nella somministrazione dei pasti, viene effettuata con lavaggio in lavastoviglie. Il controllo igienico viene effettuato da ditta esterna individuata a seguito di procedura ad evidenza pubblica, attraverso un sistema che consente l’accertamento in maniera razionale e organizzata: HACCP (Hazard analysis and critical control points).
Si attuano i seguenti controlli mensili: microbiologico completo sull’acqua potabile; microbiologico completo dell’area ambienti di lavorazione; 10 controlli mediante tamponi microbiologici su superfici ed attrezzature di lavorazione e tamponi analisi microbiologiche su alimenti. Sono moltissime le scuole in varie province italiane (Roma, Venezia, Lucca, Ferrara, Perugia, Lecco) che, in linea con le attuali politiche di rispetto ambientale, decidono di eliminare dalle loro mense scolastiche materiali in plastica, a favore di stoviglie e altri strumenti lavabili e riutilizzabili. La crescita di consapevolezza e di attenzione alle tematiche ambientali è un risultato da perseguire e valorizzare, già a partire dalle istituzioni scolastiche. È quindi importante porvi la giusta attenzione e, per quanto possibile, contribuire alla riduzione dell’inquinamento salvaguardando, naturalmente, i servizi e i benefici che ad ogni studente devono essere garantiti”.