COSENZA – Oltre millesettecento immagini terrificanti, oscene, buttate in rete e sequestrate a Cosenza.
Utenti e cybernauti insospettabili che attraverso eMule scaricavano immagini pedopornografiche. L’indagine in questione è partita dalla Procura di Firenze e vede coinvolta la Calabria. Da qui è scattato un blitz nel cosentino, a casa di un 36enne disoccupato, che deteneva centinaia e centinaia di filmati dal contenuto vietato. L’uomo è finito in manette. Le indagini hanno consentito di accertare che l’uomo utilizzava l’utenza di una donna, la mamma, ignara, che è finita sotto inchiesta anche lei per colpa di quel figlio “orco”. Il pc dell’uomo è stato posto sotto sequestro. La prova di una insana perversione, foto raccapriccianti, più di mille scatti scaricati da Internet dove il 36enne avrebbe anche scambiato con altri cybernauti le foto incriminate. Erano bambini. Il nome dell’uomo come sempre in questi casi non è stato reso noto, ma certamente tutti coloro che leggeranno vorrebbero sapere se il proprio vicino, amico o parente è in realtà un pedofilo.