COSENZA – Non si arrendono, vogliono i loro stipendi.
Sono circa cinquanta persone in presidio nei pressi dell’uscita autostradale di Cosenza e non intendono andar via. Chiedono ciò che gli spetta: la mobilità. Un indennità che oscilla dai 300 ai 400 euro mensili con la quale, chi non lavora in nero, deve provvedere a mantenere l’intera famiglia. Nonostante ciò pare che da marzo chi gode di ammortizzatori sociali in deroga non abbia percepito neanche un centesimo di sussidio al reddito. Una condizione esasperante che ha portato già nelle scorse settimane i lavoratori in mobilità a protestare giorno e notte in presidio permanente sulla rotonda d’accesso alla Salerno – reggio Calabria. Ad oggi pur essendo stati ricevuti formalmente dalle istituzioni, non hanno nel concreto ricevuto alcun tipo di risposta in merito ai lunghi ritardi nell’erogazione degli assegni da parte dell’INPS. Eppure anche il governatore della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, aveva assicurato di prendersi personalmente la responsabilità di risolvere l’annosa questione dei pagamenti. Ma ad oggi tutto tace. Da ieri i lavoratori in mobilità hanno ripreso la loro protesta ed affermano di non aver alcuna intenzione di abbandonare la lotta per il proprio stipendio. Trascorreranno la notte all’addiaccio in attesa che qualcuno decida di sbloccare i pagamenti e ridare una boccata d’ossigeno a queste famiglie strozzate da inflazione e disoccupazione.