Comitato EOS Arcigay di Cosenza sul caso ‘Rivoltelle’: “Meschina discriminazione”

In una regione dove pochi giorni fa si è svolto il Gay Pride, nonostante le varie opposizioni, quello che è accaduto alla rock band cosentina, non è passato inosservato agli occhi del comitato EOS Arcigay di Cosenza.

 

COSENZA – All’indomani del Pride svoltosi a Tropea, all’interno di un’onda Pride che ha travolto, in questi mesi tutte le regioni italiane, il comitato EOS Arcigay di Cosenza ha voluto esprimere “la più profonda indignazione per l’atto di meschina discriminazione e l’ancor più grave atto di mobbing di cui “Le Rivoltelle”, gruppo di artiste e musiciste calabresi, di grande talento e professionalità, sono state vittime in questi giorni: ad esse è stata negata la possibilità di suonare, quindi di lavorare, durante la festa patronale di Rossano, a causa della presunta omosessualità delle componenti del Gruppo, con l’ intento di preservare la sensibilità dei cattolici presenti”.

“Rossano, cittadina apparentemente ben organizzata, turisticamente efficiente  – riporta la nota – si pone in maniera oltraggiosa nei confronti dell’unico gruppo rock al femminile calabrese, che negli anni si è fatto conoscere ed amare, non solo nel proprio territorio, ma in tutta Italia, e che rappresenta con orgoglio e coraggio un modello di donna che, soprattutto al Sud, può essere solo ammirato ed imitato”.

“Due cose ai nostri occhi – si sottolinea ancora nella nota dell’Arcigay di Cosenza – appaiono di enorme gravità, nel 2016: la prima, è l’atto di bullismo o mobbing, per cui l’eventualità di un orientamento omosessuale ha pregiudicato l’espressione professionale di un gruppo di persone: come dire che una donna non può essere sindaco, perché il suo compito è fare la casalinga. Secondo, che in nome della sensibilità religiosa è contemplabile, ancora, nonostante tutta la storia studiata e tutti i TG che ci bombardano ogni giorno, esercitare atti di violenza e prevaricazione su chi esce dallo schema della mediocrità. Ancora un Dio è colui dietro cui ci si nasconde per denigrare, infangare, violare e terrorizzare“.

“Il problema non è la religione, ma chi la strumentalizza per nascondere ignoranza profonda e paura: la stessa ignoranza e la stessa paura che ci fanno inchinare, durante una processione, di fronte la casa di un mafioso. Il Comitato EOS Arcigay Cosenza ha pertanto espresso estremo rispetto e impegno verso ogni forma di cultura e verso i diritti di ogni individuo e con estremo affetto verso “Le Rivoltelle” , che innalzano il nome della nostra Regione in tutta Italia”.

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