Fondazione Exodus di Don Mazzi presenta il progetto per la prevenzione del disagio giovanile

Il progetto è supervisionato dalla coordinatrice e organizzatrice Deborah Granata, referente Exodus Cosenza. 

 

CASTROLIBERO (CS) – Alla presentazione, che si terrà domani alle 10,00 presso l’aula Magna del Liceo Scientifico “Scipione Valentini” di Castrolibero, parteciperanno: il Sindaco di Cosenza e Presidente della Provincia Mario Occhiuto, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza Luciano Greco ed il Presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo. La novità, per quanto riguarda l’approccio con i ragazzi delle scuole a cui è indirizzato il messaggio educativo, è data quest’anno dalla collaborazione dell’attore calabrese Costantino Comito. Con una inclinazione al sociale e all’attivo diverse fiction di denuncia legate all’attualità (fra i suoi ultimi lavori: “Squadra antimafia” in onda su Canale 5 e “Questo è il mio paese” trasmesso da RaiUno), Comito è stato scelto come testimonial per un confronto diretto con i giovani studenti in merito alla differenza fra fiction e realtà, nonché su quelli che sono, in tempi di falsi miti, i confini tra bene e male come pure i modelli negativi che il cinema enfatizza per arte e i ragazzi inseguono per emulazione.

 

“Sarà interessante registrare la reazione degli studenti di fronte a un personaggio che hanno visto in tv insieme ad altri attori molto popolari – afferma Deborah Granata annunciando l’avvio del progetto –. Anche questo è un modo per attirare al meglio la loro attenzione e instaurare un dialogo costruttivo”. Si tratta, in pratica, di strutturare un “cammino esperienziale partecipativo” rivolto ai giovani di alcune scuole della Provincia di Cosenza, al fine di offrire loro l’opportunità di misurarsi con una serie di realtà sociali, legate all’esperienza che Exodus ha sviluppato in trent’anni di attività rivolte principalmente ai giovani e alle situazioni di marginalità sociale, non in un’ottica di cura, ma principalmente in una prospettiva orientata alla cultura della prevenzione delle forme di disagio e dipendenza. I punti cardine del progetto nel dettaglio:

 

– La Fondazione Exodus propone attraverso questa esperienza un vero e proprio “progetto itinerante”, attraverso le proprie realtà più significative, che negli anni hanno fornito risposte a molteplici situazioni di disagio, dalla tossicodipendenza all’alcolismo, senza trascurare le dipendenze emergenti come la ludopatia (gioco d’azzardo), la dipendenza da internet, dal sesso, dagli acquisti compulsivi.

– Con le varie azioni progettuali previste si mira ad offrire un’opportunità educativa per l’impiego del tempo libero dei ragazzi attraverso l’utilizzo degli strumenti tipici dell’aggregazione giovanile, promuovere fra i ragazzi la consapevolezza del proprio crescere, della propria appartenenza e del proprio ruolo nella società, costruire luoghi in cui il clima fra i ragazzi consenta di vivere serenamente alcune dimensioni tipiche dell’adolescenza (amicizia, avventura, innamoramento, impegno, volontariato, rapporto con gli adulti), richiamare gli adulti, le istituzioni, la società alla riscoperta delle proprie responsabilità educative attraverso un lavoro di rete con Scuola, Famiglia, Istituzioni. I ragazzi hanno bisogno di vivere positivamente le amicizie, l’amore, le avventure e vogliono avere accanto adulti capaci di renderli protagonisti accompagnando il loro percorso di crescita utilizzando lo sport, la musica, il canto, il teatro, il volontariato, la vita nella natura, la festa.

– Si mira così ad intraprendere un percorso preciso per intervenire sempre più precocemente e riuscire ad arrivare prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio, permettendo ai giovani di utilizzare il loro tempo libero in modo positivo, coltivando le proprie passioni e facendo gruppo attraverso le note quattro ruote di don Mazzi: musica, sport, teatro, arte e volontariato.

– Si tratta di un “viaggio alla ricerca della consapevolezza”, una guida e un punto di partenza per chi si trova a iniziare un cammino di crescita personale. Un viaggio alla scoperta di chi siamo realmente. Consapevolezza significa imparare finalmente che qualsiasi cosa sentiamo, dentro di noi, ha una ragione d’essere. L’ascolto profondo delle proprie emozioni, delle proprie sensazioni, dei propri sentimenti, porta alla conoscenza autentica di se stessi.

– Il viaggio. Il viaggio è il vero motivo per cui siamo nati, per cui siamo venuti sulla terra, però dobbiamo stare più nel processo che nel risultato. Lo scopo del viaggio è lo stesso viaggiare, il ‘come’ viaggiare, non l’arrivo o la fine del viaggio ma, appunto, il viaggio in sé. Lo scopo del progetto “Exodus: un Cammino alla ricerca di se stessi” corrisponde dunque all’obiettivo primario che Exodus si pone, ossia intervenire sempre più precocemente per riuscire ad arrivare prima. Si mira a raccogliere la sfida educativa per lavorare anche in “contesti di normalità” stando accanto ai giovani e alle loro famiglie.

 
“Attraverso tale progetto – conclude Deborah Granata – desideriamo principalmente costruire insieme una città educativa, ovvero cerchiamo di mettere insieme le volontà, le risorse, le competenze e le esperienze più significative per fare in modo che nessuno tra i ragazzi del nostro territorio, soprattutto quelli che già vivono condizioni di disagio, resti escluso da quelle opportunità necessarie a garantire un percorso di crescita sano e positivo”.

 

 

 

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