Udienza di convalida dell’arresto per il 41enne di Castrolibero accusato di sequestro di persona nei confronti della moglie
CASTROLIBERO (CS) – La moglie ha chiamato i carabinieri sostenendo di essere stata chiusa in casa dal marito ma è pur vero che con il cellulare ha chiamato le forze dell’ordine. Questo è quanto sostenuto dall’indagato, il 41enne difeso dall’avvocato Chiara Penna, chiedendo di rendere dichiarazioni spontanee davanti al giudice monocratico De Vuono.
M.A., 41enne cosentino, già stato sottoposto alla misura cautelare all’obbligo di firma, è accusato di sequestro di persona nei confronti della moglie che avrebbe dichiarato ai carabinieri di essere stata sequestrata dal congiunto da ben tre giorni. Ma anche questo circostanza sarebbe emersa non essere vera durante l’udienza di convalida tenutasi questa mattina nell’aula di Tribunale a Cosenza.
Il marito della vittima ha dichiarato di non avere avuto nessuna intenzione di sequestrarla. Era uscito di casa perchè doveva andare a firmare. Non pensare di averla chiusa a chiave e in ogni caso la donna usufruiva di un’altra chiave e soprattutto, se avesse voluto sequestrarla, non le avrebbe lasciato il telefono. Ha anche dichiarato di non sapere perchè la moglie abbia tenuto questo comportamento.
IL GIUDICE RIGETTA LA RICHIESTA DEL CARCERE
Il pubblico ministero aveva chiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere. La difesa ha fatto presente che, visti i fatti non si ravvedeva nessuna esigenza cautelare e in ogni caso poteva essere applicata una misura meno afflittiva. Il giudice ha ritenuto che la richiesta della misura cautelare in carcere fosse sproporzionata e ha accolto la richiesta della difesa applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori.
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