CASTROLIBERO – Circolare veloce, Rende scende al capolinea. Quella che doveva essere la conferenza stampa di “accelerazione” sull’area urbana, s’è conclusa con una brusca “frenata”. A pigiare forte il pedale sul freno sono Mario Occhiuto e Orlandino Greco, sindaci di Cosenza e Castrolibero che, si sono incontrati nella sala consiliare del Comune di Castrolibero,
per discutere di circolare veloce e città unica. Risultato? La città unica – hanno dichiarato i due primi cittadini – si farà, ma, al momento, la faranno solo quelli che ne hanno veramente intenzione: Cosenza e Castrolibero». Con questo messaggio, chiaro e diretto, rivolto a chi, finora ha giocato a far finta di non sentire, leggi Rende e Montalto, Occhiuto e Greco hanno stipulato, con una stretta di mano, il percorso per la grande città. E Rende? La città d’OltreCampagnano nicchia, il suo più che u no definitivo e irreversibile, continua ad essere un “in”. Una risposta che il sindaco Mario Occhiuto non accetta. «Nei fatti la città unica esiste già, Castrolibero ha aderito immediatamente al progetto, Rende, nvece, ribadisce Occhiuto – ha dinmmostrato perplessità e continua a farlo. Quello che manca per allargare i confini di questa città unica è la maturità di quella classe politica che vive ancora sulla distrazione degli egoismi, sulle “trincee” del campanilismo e su situazioni politiche di poca elasticità che generano rallentamenti. La città unica – ha concluso Occhiuto – è quello che serve. E con o senza Rende, noi la faremo». Più chiaro di così. Anche Orlandino Greco, sostenitore fin dalla prima ora, del progetto di circolare veloce e di città unica, sposa la linea Occhiuto. «Noi siamo un Comune che ha sempre fatto della politica del dialogo e dell’ascolto la sua arma vincente, per il bene del territorio e per le esigenze dei cittadini. Abbiamo sempre avuto un ottimo feeling dialettico con l’Amaco e con il sindaco Occhiuto. Proprio questa voglia di dialogo e confronto ha consentito di dare un’accelerata importante al progetto della città unica. Che ha ragione il collega Mario Occhiuto, esiste già. Io, infatti, – ha proseguito Greco – mi trovo quotidianamente a dialogare con i cosentini che vengono a passeggiare e a scoprire il nostro centro storico o sul lungo fiume. Oggi è tempo di superare questi steccati ideologici e campanilistici che non servono a nulla, anzi servono solo a rallentare la marcia verso la crescita sia essa urbana che politica e ideologica. La classe dirigente deve prendersi le proprie responsabilità e dimostrare che il tempo delle promesse non mantenute, delle chiacchiere a iosa e dei buoni propositi rimasti solo progettali sulla carta, è finito. Questo significa che – conclude Greco – fare la città unica Cosenza-Castrolibero è la naturale evoluzione delle cose. Sia chiaro noi non chiudiamo la porta del dialogo e del confronto in faccia a nessuno. Oggi siamo qui in due a fare la città unica, ma questo non vuol dire che il parterre non si possa allargare. E’ mia intenzione, infatti, convocare un consiglio comunale straordinario per parlare non più dell’idea dell’Unione dei Comuni, ormai superata ma di una città unica che riscriva i connotati di quest’area e le sue peculiarità. Spero presto che a breve, saremo in tre».