Area Urbana
‘La Terra di Piero’ a Crotone: «burocrazia su trasporto e sepoltura salme. Servono psicologi»
COSENZA – Tornato da Crotone dove è stato ieri, Sergio Crocco, racconta cosa sta accadendo in queste ore, a quasi una settimana dal tragico naufragio, e quali sono soprattutto i problemi logistici che vivono i superstiti e i parenti delle vittime, come ad esempio la mancanza di chiarezza sul trasporto e sulla sepoltura delle salme. Ma c’è anche un altro aspetto e non è di poco conto: servono psicologi e psichiatri capaci di poter aiutare i sopravvissuti, anche i bambini, ad affrontare la tremenda situazione. “Alcuni bambini hanno incubi ricorrenti e non solo quando dormono, persino ad occhi aperti. Sono terrorizzati – racconta Sergio Crocco ai microfoni di Rlb – perchè quello che hanno vissuto è qualcosa di enorme”.
“Abbiamo costituito, assieme a molte altre associazioni calabresi e anche cosentine, la “Rete 26 Febbraio” per dare un contributo concreto e chiedere giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti del naufragio di Steccato di Cutro. Urge politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo”.
“Davanti alle bare temporaneamente ospitate all’interno del PalaMilone di Crotone, l’unico messaggio doveroso da rivolgere al governo Italiano e all’Europa tutta è questo: la Calabria e tutto il sud Italia, non possono e non vogliono più essere il cimitero d’Europa.
Oltre al dolore, enorme, registriamo anche l’assurdo rimpallo di responsabilità tra autorità competenti, su chi poteva e doveva dare il segnale di soccorso nella notte di domenica e anche il vuoto istituzionale nel dare risposte immediate e concrete alle istanze dei familiari”.
“In questi giorni il clima al Palazzetto dello Sport pitagorico è drammatico. Stiamo assistendo inermi allo strazio di file di parenti disperati, costretti a dover riconoscere i volti dei loro cari. Su molte delle bare c’è solo un codice, neanche un nome su cui piangere. Per questo, come enti del terzo settore, sindacati, associazioni, comitati, ong, scuole, libere cittadine e cittadini chiediamo a gran voce che le autorità inquirenti facciano presto chiarezza e giustizia. Continuiamo a garantire supporto ai familiari e ai superstiti, e pretendiamo finalmente una politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo congiunta ed effettiva tra tutti i Paesi. E che non ci siano più disparità nell’accoglienza dei profughi, da qualsiasi parte del mondo e guerra scappino”.
“Noi continueremo a presidiare il PalaMilone e chiamiamo una grande mobilitazione con un calendario di iniziative sui territori e con un appuntamento nazionale a Crotone. Si inizia sabato 4 marzo, con presidi in diverse città d’Italia e, in Calabria, davanti alla Prefettura di Crotone alle ore 15, in previsione di una grande manifestazione nazionale che sarà comunicata nei prossimi giorni”.
Social