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La morte di Denis Bergamini: la Cassazione respinge il ricorso della Internò contro la Procura sull’aggravante
ROMA – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso formulato dai legali di Isabella Internó, condannata in primo grado a 16 anni di reclusione per la morte di Donato Bergamini, che si erano rivolti alla Suprema Corte contro il ricorso promosso a suo volta dalla Procura di Castrovillari. Nel ricorso sottoscritto dal Procuratore Alessandro D’Alessio e dal sostituto Luca Primicerio, infatti, si evidenziava che alla Internò non si sarebbero dovute applicare le attenuanti generiche come prevalenti sulle aggravanti contestate.
Bergamini: per la Procura pochi 16 anni
Per questo hanno chiesto una rideterminazione della pena ritenuta troppo bassa rispetto ai 16 anni. Sulla questione si pronuncerà la Corte d’Assise di Appello di Catanzaro il 21 ottobre quando inizierà invece il processo d’appello, così ha stabilito venerdì la Cassazione. «Per noi dovrà invece pronunciarsi sulla questione la Corte d’Assise di Appello di Catanzaro il 21 ottobre. E così ha deciso anche la Cassazione ora» ha detto l’avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo.
A spiegare il ricorso della Procura il PM Luca Primicerio alla Nuova Ferrara. Si legge «In sostanza, il giudice di primo grado ha ricondotto nell’ambito dell’articolo 62 bis del codice penale, un tema – quello del difetto della funzione preventiva della pena da irrogare alla Internò, che non rientra nei confini della norma richiamata». Secondo il PM il giudice di primo grado, così operando ha violato il Codice penale applicando tale norma aduna situazione fattuale che non rientra nell’ambito normativo. «Ciò ha fatto in termini ancora più censurabili nella misura in cui ha poi effettuato un giudizio di comparazione tra le attenuanti previste dall’articolo 62 bis del Codice penale, così malamente interpretato in termini di prevalenza dell’aggravante dei futili motivi e della premeditazione».
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