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La Calabria soffocata dall’abusivismo edilizio: sul territorio si fatica ad abbattere

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La Calabria soffocata dall’abusivismo edilizio: sul territorio si fatica ad abbattere

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ROMA – In Calabria, dal 2004 a dicembre 2022, solo il 9,6% delle ordinanze di demolizione è stato eseguito. La provincia con il maggior numero di ordinanze eseguite è Cosenza (361) pari al 9,2% delle ordinanze emesse (3.907), Vibo Valentia ha la maggiore percentuale di ordinanze di demolizione eseguite (195) su quelle emesse (1.051) pari al 18.6%, seguono Reggio e Catanzaro mentre Crotone non ha fornito nessuna risposta completa.

In Calabria sono state emesse 6.197 ordinanze di demolizione con una media di una ogni 297,1 cittadini. A scattare la fotografia è il III Report di Legambiente sull’abusivismo edilizio, presentato oggi.

Legambiente Calabria: ‘grave situazione in Regione’

“Il nuovo rapporto evidenzia, purtroppo, la gravità della situazione – afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. La nostra regione è in fondo alle classifiche negative. Un quadro molto preoccupante perché in Calabria l’abusivismo deturpa troppo spesso e da troppo tempo luoghi di grandissima bellezza sia sulle coste che nell’entroterra, interessa anche territori a rischio idrogeologico e sismico e pesa come un macigno sul futuro. L’Amministrazione regionale ha iniziato a dare primi i rilevanti segnali come l’annunciata demolizione, a breve, di Palazzo Mangeruca. La direzione giusta, quanto doverosa, è quella della tutela dell’ambiente e della salvaguardia dell’incolumità di persone ed attività economiche, percorribile solo con il ripristino della legalità e con l’abbattimento degli immobili non sanabili”.

La Calabria, per tasso di risposta, è ultima con il 13,4%. La provincia meno “trasparente” è Crotone, con nessuna risposta. La Calabria in merito al rapporto tra ordinanze emesse e eseguite è in fondo alla classifica con il 9,6%. La provincia con il peggior rapporto è Catanzaro con il 2,7%. Tra i comuni capoluogo tra i peggiori spicca ancora Catanzaro (0,7%). Riguardo la trascrizione degli immobili abusivi nel patrimonio del Comune, la Calabria registra 75 immobili, l’1,2 %. Tra le città capoluogo, la prima è Catanzaro, con il 9,7%. Per la trasmissione delle pratiche di demolizione non eseguite da parte dei Comuni ai prefetti, in Calabria il dato è l’1,4%.

Il report ‘Abbatti l’abuso’ di Legambiente

Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia sono le regioni italiane dove l’abusivismo edilizio è maggiore: dal 2004 a dicembre 2022, dei 70.751 immobili abusivi per i quali è stato ordinato l’abbattimento, ne sono stati demoliti solo il 15,3%. Questo è uno dei dati emersi da “Abbatti, l’abuso”, il terzo report di Legambiente sull’abusivismo edilizio, presentato oggi a Roma.

Al monitoraggio hanno risposto in modo completo 485 comuni, pari al al 24,5% del campione totale. Sommando anche le risposte parziali, invece, il numero totale delle ordinanze emesse si attesta a 83.430 con una media di un’ordinanza ogni 310 cittadini. Sulle coste la media sale a 395,9 ordinanze di demolizione a comune, cinque volte quella relativa ai comuni dell’entroterra.

Sulle isole minori, invece, si registra un abuso ogni 12 abitanti ma le demolizioni avvengono nel 20,5% dei casi, contro la media del 15,3% delle altre cinque regioni. Il dato peggiora ancora di più a Roma, dove delle 2.676 ordinanze solo il 12,2% si è risolto in demolizioni.

“L’abusivismo edilizio – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è una piaga che tiene in ostaggio il territorio, la legalità e lo sviluppo del nostro Paese ormai da molti decenni. Il Governo Meloni invece di annunciare nuovi possibili condoni, potenzi l’attività di demolizione delle case abusive e dia più ruoli e responsabilità ai prefetti.”

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