COSENZA – Sarà santo Carlo Acutis, lo studente milanese morto a 15 anni il 12 ottobre del 2006. Un miracolo compiuto per intercessione del beato Carlo Acutis è stato riconosciuto da papa Francesco, e pertanto, in data da definire, egli sarà proclamato santo, passando così dal culto locale, che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati.
Carlo Acutis, il “patrono di Internet” nacque il 3 maggio 1991 a Londra da genitori italiani. Fin da giovane manifestò una profonda devozione per la fede cattolica. Andava quotidianamente a messa, recitava il rosario, creava siti web su cui diffondere il Vangelo. Papa Francesco che lo ha reso il primo Beato tra i Millennials, nel 2020, 14 anni dopo la sua morte causata da una leucemia fulminante. Oggi avrebbe 33 anni.
Il miracolo della ragazza e del bambino
Ad Acutis verrà riconosciuta anche come miracolosa la guarigione, a lui attribuita, del piccolo Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia anatomica congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.
Carlo come San Francesco
Sulle sue orme, ma con un tratto tutto suo, Carlo porta lo stesso messaggio. Di famiglia benestante, amante della vita, della natura, degli animali, dello sport, insomma del bello in tutte le sue forme, e potendosi permettere una vita agiata, si trova, nel fiore dell’età, ad essere spogliato di tutto. Il mondo crolla con la sua leucemia fulminante. Non gli rimane che Gesù, quel Gesù che egli aveva scoperto soprattutto nella presenza eucaristica, diventandone un testimone appassionato e coinvolgente. La sua mostra dei miracoli eucaristici ha fatto il giro del mondo. Francesco si spogliò. Carlo fu spogliato. Entrambi hanno fatto a gara, in due tempi e modi diversi, per additare il cuore dell’annuncio evangelico, quello di un Dio-Amore che non esita a “spogliarsi” della sua gloria, per farsi, nel suo Figlio Gesù, uno di noi, fino alla morte di croce.
Oggi, chi entra nel Santuario della Spogliazione, li trova entrambi all’ingresso, in un dipinto che raffigura Francesco, nella versione di Giotto, e Carlo, con la sua maglietta moderna, entrambi con un volto di cielo. Un gesto li accomuna: additano il Crocifisso e l’altare, il mistero dell’eucaristia. Additano Cristo come segreto della vera gioia. Tutto è bello ciò che viene da Dio. Ma a condizione che sia vissuto nell’amore di Dio. E allora la vita diventa libera, originale, non schiava delle mode. “Originali non fotocopie”, amava dire Carlo Acutis, con uno slogan che era un ideale di vita, riproposto oggi a tanti giovani che sostano davanti alla sua tomba.