PALERMO – Un imprenditore di Alcamo (Trapani), Vito Nicastri, 57 anni, attivo nel settore dell’energia rinnovabile e in particolare dei parchi eolici, a cui la
dUIa ha sequestrato oggi beni per 1,3 miliiardi di euro, aveva rapporti con la ‘ndrangheta. All’uomo e’ stata imposta la sorveglianza speciale per tre anni, con obbligo di soggiorno ad Alcamo. Il patrimonio che gli e’ stato confiscato comprende 40 societa’, immobili e disponibilita’ finanziarie. Secondo gli inquirenti, Nicastri era vicino a diversi personaggi mafiosi.
L’imprenditore, che ha interessi anche all’estero, era stato in passato coinvolto in operazioni di polizia, tra le quali quella denominata “Eolo”, relativa al coinvolgimento di Cosa nostra nell’affare dell’eolico in provincia di Trapani. In questo contesto, si erano profilati rapporti di Nicastri con mafiosi trapanesi ritenuti vicini a Matteo Messina Denaro. Ma secondo la Dia l’uomo teneva contatti anche con esponenti di clan del Messinese e del Catanese e con la ‘Ndrangheta calabrese, in particolare con le ‘ndrine di Plati’, San Luca ed Africo, in provincia di Reggio Calabria.
La confisca comprende tutte le quote sociali e i beni aziendali delle societa’ di Nicastri, beni mobili, immobili e disponibilita’ bancarie riconducibili all’imprenditore e ai suoi familiari. Nel dettaglio, si tratta di: 43 tra societa’ e partecipazioni societarie; 98 immobili tra palazzine, ville, magazzini e terren); 7 tra auto, moto e imbarcazioni; 66 tra conti correnti, polizze assicurative ramo vita, depositi, titoli, carte di credito, carte prepagate e fondi di investimento.