GENOVA – Matrice anarco-insurrezionalista. Quella che per mesi è stata un’ipotesi investigativa, dalle prime luci dell’alba è diventata realtà. In un blitz nella notte i carabinieri del Ros e gli uomini della Digos di Genova hanno arrestato, a Torino, due anarco-insurrezionalisti piemontesi accusati di aver preso parte all’agguato del 7 maggio scorso
ai danni dell’ingegnere Roberto Adinolfi, 59 anni, amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare (di Finmeccanica). Sono Nicola Gay (35 anni) e Alfredo Cospito (46). È indagata, ma non fermata, la compagna di Cospito. Perquisizioni sono in corso a Bordighera, Cuneo e Pistoia. Al setaccio delle forze dell’ordine non solo residenze private ma anche centri di aggregazione di area anarchica. I due uomini fermati stavano per lasciare l’Italia. Maggiori dettagli sull’operazione verranno forniti in una conferenza stampa in programma alla Procura di Genova alle 11.30.
A sparare ad Ansaldo, nel quartiere genovese di Marassi, fu un uomo che aspettava il manager sotto casa, mentre un complice lo attendeva su uno scooter con cui poi i due si dileguarono. Il motorino era stato poi ritrovato poche ore dopo. Per la gambizzazione fu utilizzata una pistola Tokarev calibro 7.62, un’arma solitamente utilizzata dalle forze armate dei Paesi dell’Est. Adinolfi fu colpito al polpaccio destro. L’attentato era stato rivendicato quattro giorni dopo, l’11 maggio, dalla Federazione anarchico informale (FAI)con un comunicato spedito da Genova alla sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano. “Abbiamo azzoppato Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell’atomo” era scritto nel testo, firmato “Cellula Olga”, in riferimento a Olga Ekonomidou, membro del movimento di “Cospirazione delle cellule di fuoco/Fai-Fri (Fronte Rivoluzionario Internazionale). La donna era stata arrestata lo scorso 4 gennaio