ROMA – “Gli scenari di rischio elaborati ed i relativi allarmi” attivati dall’Inps hanno permesso di individuare su un milione e 290mila domande arrivate, ne ha individuate 290mila a rischio e 240mila respinte prima che la prestazione fosse erogata, mentre 50mila sono state sospese per essere sottoposte a controlli ulteriori. Quelle respinte, lo sono state per mancanza del requisito della residenza in Italia, false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare, come spiegano dall’Inps.
“Il reddito di cittadinanza – come fanno sapere dall’Inps in una nota – è stato oggetto di ampio dibattito istituzionale e di particolare attenzione mediatica anche in occasione delle verifiche di accertati casi di indebita percezione della stessa. Il sistema dei controlli risulta particolarmente complesso in ragione anche della numerosità delle Amministrazioni coinvolte e della tempistica da rispettare per la verifica dei requisiti, all’atto della presentazione della domanda. In fase di prima attuazione, in conformità delle disposizioni normative, l’Inps ha attuato un sistema di controlli centralizzati sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, affiancato da verifiche ex post a cura delle sedi territoriali sulla veridicità delle dichiarazioni.
A seguito dell’evoluzione applicativa della misura – spiegano dall’Inps – l’Inps ha intensificato i controlli ex ante nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente rafforzato con l’obiettivo di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell’Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e anticipando i controlli anche in ottica “antifrode”. Sono stati, inoltre, individuati scenari di “rischio potenziale” predefiniti, incrociando le dichiarazioni presenti nelle domande di RdC e nelle relative Dichiarazioni Sostitutive Uniche con i dati e le informazioni presenti nei propri archivi.
Ciò ha consentito di intercettare le istanze sintomatiche della presunta insussistenza di uno o più requisiti in capo al richiedente (o al nucleo familiare) e di altre situazioni potenzialmente incompatibili e di adottare tempestivamente i conseguenti provvedimenti di reiezione, anticipando tale verifica al momento della presentazione delle domande, scelta recepita e oggi regolata da una specifica norma di legge.
In particolare, i principali scenari di rischio riguardano:
1. Mancanza del requisito della residenza in Italia;
2. False o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare;
3. False dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare.
Quando i sistemi Inps rilevano domande che presentano gli indicatori di rischio appena citati – continuano dall’Inps – le istanze vengono immediatamente respinte dalla procedura che gestisce la misura, ovvero sospese nei casi in cui si rendano necessari ulteriori approfondimenti, comunque sempre in via preventiva rispetto al pagamento del beneficio.