TARANTO – Quella nube che fa paura. Un’impressionante nube nera si è alzata questa mattina, intorno alle dieci, dalla zona industriale che confina con Taranto. Il fumo denso, visibile a chilometri di distanza, si è sollevato dal perimetro della raffineria Eni, nella zona delle cisterne.
L’allarme è stato immediato, soprattutto per ragioni di sicurezza, legate al disperdersi nell’aria sostanze dannose per la salute. La nube è stata originata da un incendio, che è stato domato dal pronto intervento dei vigili del fuoco. Sul posto sono piombate le volanti della Polizia e gli ispettori dell’Arpa per un sopralluogo e per chiarire la dinamica di quanto accaduto. La nube ha campeggiato per oltre mezz’ora sul mar Grande prima di dissolversi. L’incendio si è sviluppato nel corso di lavori di manutenzione sulle condutture che collegano le cisterne dell’Eni. Un intervento eseguito abitualmente a freddo, ovvero che si effettua senza la presenza del carburante, ma evidentemente, durante l’operazione di sostituzione di alcune valvole, qualcosa non è andato per il verso giuusto e si è sviluppato un incendio, durante è rimasto ferito un operaio. L’uomo è stato trasportato al Ss Annuniata. Le sue condizioni non sono gravi. Sul posto sono accorsi gli ispettori dell’Arpa. Il direttore Giorgio Assennato ha confermato che «il problema si è verificato nel corso delle operazioni di manutenzione. Quasi certamente – ha anticipato – registreremo oggi un aumento di presenza di benzene in città, conseguenza del rilascio di combustibile nell’aria. In questo momento – ha aggiunto – stiamo aspettando i dati delle centraline di rilevamento posizionate in città. La situazione è comunque sotto controllo». L’Arpa sta anche effettuando in questi giorni delle verifiche sul ricorso da parte della raffineria delle torce di sicurezza, i dispositivi che entrano in funzione nel momento in cui durante la lavorazione si verifica un eccesso di prodotto che viene smaltito bruciandolo.