ROMA – Continua, per la seconda settimana consecutiva, il calo di nuovi casi di Covid-19 in Italia e nella settimana dal 20 al 26 luglio le nuove infezioni sono state 473.820 rispetto alle 631.693 della settimana precedente, pari a -25%. Di contro, continuano ad aumentare i decessi, che in una settimana sono stati ben 1.019 a fronte degli 823 della scorsa settimana, pari al +23,8%. Sono questi i dati del nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. In tutte le Regioni si registra una diminuzione percentuale dei nuovi casi, dal -11% della Calabria al -31% della Campania, ma in 16 Province si registrano ancora oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti. Tra queste troviamo Reggio Calabria (1.059) e Catanzaro (1.051).
In aumento la reinfezione dei guariti
In calo sono anche i casi attualmente positivi, che sono stati 1.395.433 rispetto a 1.452.941 della settimana precedente, e le persone in isolamento domiciliare (1.383.875 rispetto a 1.441.553), pari entrambi al -4%. Insieme al calo delle nuove infezioni da Sars-CoV-2, si registra una diminuzione del numero dei tamponi rapidi e molecolari effettuati: dai 2.560.557 della settimana 13-19 luglio ai 2.269.242 della settimana 20-26 luglio, pari a -11,4%. Aumentano invece, secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe (che riprenderà il 25 agosto), le reinfezioni di guariti. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-20 luglio 2022 sono state registrate in Italia oltre 813 mila reinfezioni, pari al 5,2% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 13-20 luglio si è attestata al 12% (75.060 reinfezioni), +11,7% rispetto alla settimana precedente.
Ricoveri in area medica e in rianimazione
I dati del Gimbe rilevano un freno nell’aumento dei ricoveri nei reparti ordinari (+1,4%) e nelle terapie intensive. Per la seconda settimana consecutiva frena l’aumento dei ricoveri sia in area medica (149 ricoverati con sintomi, +1,4%) che in terapia intensiva (21 ricoveri, +5,1%) nel periodo 20-26 luglio 2022 rispetto alla settimana precedente.
Secondo il bilancio su sei settimane, “complessivamente – riferisce Gimbe – i ricoveri sono più che raddoppiati in area critica (da 183 il 12 giugno a 434 il 26 luglio) e quasi triplicati in area medica (da 4.076 l’11 giugno a 11.124 il 26 luglio). Al 24 luglio, ultimo aggiornamento disponibile sul sito Agenas, il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 17% in area medica (dal 9,2% del Piemonte al 42,4% dell’Umbria) e del 4,4% in area critica (dallo 0% di Molise e Valle D’Aosta all’8,5% della Calabria). “In lieve riduzione – tiene a sottolineare Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione – gli ingressi in terapia intensiva con una media a 7 giorni di 44 ingressi al giorno rispetto ai 49 della settimana precedente”.
La quarta dose non decolla
Quarte dosi di vaccino anti-Covid in aumento con 51.815 somministrazioni quotidiane rispetto alle 44.169 della scorsa settimana (+17,3%) “ma la campagna non decolla” e le cifre sono “ancora molto lontane dal target delle 100mila al giorno fissato dalle linee di indirizzo dell’unità per il completamento della campagna vaccinale”. In base all’ultimo dato relativo alla prima mattinata del 27 luglio, risultano somministrate 2.139.397 quarte dosi.
In particolare, riferisce Gimbe, in base alla platea ufficiale (16.538.230 di cui 6.148.340 della fascia 60-69 anni, 5.053.186 della fascia 70-79 anni, 2.918.641 di over 80, 2.329.964 di pazienti fragili e persone immunocompromesse e 88.099 di ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 13 luglio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 12,9% con nette differenze regionali: dal 5,9% della Calabria al 27,3% del Piemonte.
La fascia da 60 a 79 anni rappresenta quasi il 70% della platea di riferimento. “Al 27 luglio, considerando over 60 e fragili – spiega il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – si contano 896 mila non vaccinati, 1,94 milioni senza la terza dose, 14,4 milioni senza quarta dose”. Inoltre, rileva ancora Gimbe, sempre ferme le percentuali di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino (88,1% della platea) e di chi ha completato il ciclo vaccinale (86,6% della platea). Sono 6,84 milioni i non vaccinati, di cui 2,17 milioni di guariti protetti solo temporaneamente. 7,76 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,71 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato.