COSENZA – Una vera e propria maxi-stangata per i consumatori italiani, e nemmeno il Governo è riuscito ad impedire l’abnorme aumento delle tariffe luce e gas. Così il Codacons commenta gli aumenti disposti da Arera per il prossimo trimestre che da venerdì vedranno un aumento delle tariffe. “L’azione del Governo ha limitato gli incrementi tariffari ma non ha evitato la batosta che dal prossimo 1 ottobre si abbatterà sulle tasche delle famiglie – spiega il presidente Carlo Rienzi – Solo nel 2021 il forte incremento delle bollette è costato in totale +300 euro annui a nucleo familiare (+145 euro la luce, +155 euro e il gas), e i fortissimi rincari decisi oggi da Arera avranno impatti anche sulla spesa energetica del 2022”. In base alle stime del Codacons, in caso di tariffe costanti dell’energia e in assenza di nuove misure del Governo per abbattere le bollette, l’aggravio di spesa per ogni singola famiglia determinato dall’aumento deciso dall’Autorità, sarà pari a circa +338 euro nel 2022 (+183 euro la luce, +155 euro il gas). “Le misure varate dal Governo per il prossimo trimestre non bastano, perché avranno effetti solo a tempo determinato: servono interventi strutturali per contenere la crescita delle bollette energetiche e ridefinire i criteri di calcolo delle tariffe, partendo dall’abolizione del canone Rai dalle bollette elettriche”.
Dal grano al pane, prezzo aumentato di 12 volte
Ma c’è un altro rincaro che potrebbe presto abbattersi sulle famiglie italiane: quello del pane. Dal grano al pane il prezzo aumenta di dodici volte. Ad affermarlo è Coldiretti in riferimento all’analisi di Assopanificatori sull’aumento dei prezzi in autunno. L’organizzazione sottolinea che la produzione di grano in Italia ha subito un taglio stimato pari al 10% per il clima pazzo, nonostante l’aumento delle superfici coltivate.
E Coldiretti pubblica cifre e numeri evidenziando che “un chilo di grano tenero è venduto a circa 26 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini ad un valore medio di 3,1 euro con un rincaro quindi di dodici volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito”. L’organizzazione aggiunge “che il prezzo del grano incida poco su quello del pane lo dimostra anche l’estrema variabilità dei prezzi del pane in Italia mentre quelli del grano sono fissati a livello internazionale”. Coldiretti evidenzia che “se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,2 euro, a Roma si viaggia sui 2,63 euro mentre a Palermo costa in media 2,95 euro al chilo secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico. Coldiretti conclude dicendo che “peraltro i prezzi al consumo non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano, che per lungo tempo sono state al di sotto dei costi di produzione”.