BOLOGNA – “Il 20 sarò in Calabria con il Presidente della Repubblica“. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha tenuto stamattina un breve discorso alle Scuole Carducci di Bologna dove ha aperto l’anno scolastico, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Un augurio a tutti voi al Paese, all’Europa al mondo. Sono quasi 10 milioni i bambini che vanno a scuola. Quando si muove la scuola si muove tutto il Paese. Il Paese si muove perché si muovono i bambini”. E’ un tempo importante perché dobbiamo dimostrare che siamo capaci e noi lo siamo. Continuate a suonare, a correre e a giocare insieme”.
Stamattina sono rientrati a scuola quasi 4 milioni di alunni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, oltre a quelli della Valle d’Aosta e della Provincia di Trento. Le lezioni sono già riprese il 6 settembre per gli studenti della Provincia di Bolzano, mentre inizieranno domani, 14 settembre, per 192.252 alunni della Sardegna, il 15 settembre per 1.706.814 bambini e ragazzi delle Regioni Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana, il 16 settembre per 829.028 studenti del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia.
Gli ultimi a ritornare in classe saranno gli 813.853 alunni delle Regioni Calabria e Puglia, il 20 settembre. Sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato 59.425 docenti (di cui 12.840 incarichi conferiti in base alle procedure del decreto sostegni bis) mentre da nominare ci saranno solo le supplenze brevi che vengono decise dai dirigenti scolastici. Risultano assunti anche 10.729 ATA. Sono infine 87.209 i posti aggiuntivi in deroga già assegnati sul sostegno. Debutta stamane il Green pass che andrà controllato non solo al personale scolastico -i controlli sono avvenuti con una app già dai giorni scorsi, oggi entra in funzione una apposita piattaforma – ma anche ai genitori degli alunni che entrano in istituto e chiunque abbia accesso agli atenei.
Bianchi su chiusure: “basta dad”
“Il 93% del personale scolastico è vaccinato. Non sarà più possibile mettere in dad una intera regione, se ci fossero rischi si interviene in forma mirata, siamo attentissimi al contagio ma anche agli altri studenti, la solidarietà torni ad essere al centro. Saremo chiururgici nelle misure”, siamo al lavoro affinchè nel caso di una scuola in difficoltà per il Covid “non vada in difficoltà l’intera regione. Le regioni che hanno più sofferto lo scorso anno sono quelle in cui si registra il 100% di copertura vaccinale del personale e gli studenti hanno fatto in numero maggiore le dosi”.