COSENZA – “I benefici del vaccino di AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19 superano di gran lunga i rischi generati” dal virus e “gli eventi tromboembolici presi in esame dovrebbero essere indicati come effetti collaterali” nei bugiardini. Dalla conferenza stampa dell’EMA in cui sono stati forniti gli aggiornamenti sulla farmacovigilanza del vaccino di Oxford non è emersa nessuna limitazione per la somministrazione, visto che i dati non hanno permesso all’Agenzia europea dei medicinali di trovare “un nesso di causa ed effetto” per “gruppi di fasce di età o genere” tra il vaccino e i casi di trombosi riportati finora ribadisce l’Ema al termine della sua valutazione e ricorda agli operatori sanitari e alle persone che ricevono il vaccino, di rimanere consapevoli della possibilità che casi molto rari di coaguli di sangue combinati con bassi livelli di piastrine nel sangue si verifichino entro 2 settimane dalla vaccinazione”, scrive l’Agenzia europea nella nota. “Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati”. Non ci sono rischi generalizzati nella somministrazione del vaccino, quindi non abbiamo ritenuto necessario raccomandare misure specifiche per ridurre il rischio”.
In tutto il mondo, però, aumentano gli stop ad AstraZeneca, e quindi i dubbi sul quale vaccino utilizzare come seconda dose per chi ha già ricevuto la prima di AstraZeneca. Su questo è intervenuto Peter Arlett, a capo della Data Analytics and Methods Task Force dell’EMA, annunciando che un mix “di dosi di vaccini diversi potrebbe funzionare ma al momento all’EMA non sono stati forniti dati a riguardo” e che “se questi dati dovessero essere forniti, l’EMA effettuerà una valutazione immediatamente“.
Con sintomi si coagulo rivolgersi subito al medico
“Le persone che hanno ricevuto il vaccino devono cercare immediatamente assistenza medica se sviluppano sintomi di combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse” evidenzia ancora l’Ema sottolineando che “il PRAC ha osservato che i coaguli di sangue si sono verificati nelle vene del cervello (trombosi del seno venoso cerebrale, CVST) e dell’addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento”. Le informazioni” del bugiardino del vaccino di AstraZeneca saranno comunque aggiornate e saranno diffusi “avvisi” ha detto Sabine Straus della commissione per la valutazione del rischio dell’Ema. “Il rischio di mortalità a causa del Covid è molto maggiore del rischio di mortalità per gli effetti collaterali” che possono manifestarsi a seguito della vaccinazione. ha sottolineato invece la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, ribadendo che “gli effetti collaterali” causati dai vaccini “sono molto rari“. “Dobbiamo ripetere il messaggio che i vaccini ci aiuteranno nella lotta contro il Covid e dobbiamo continuare a utilizzarli”, ha aggiunto.
Eventi rari simili a casi indotti da eparina
“Una spiegazione plausibile per i rari eventi collaterali” verificatisi dopo la somministrazione di AstraZeneca “è una risposta immunitaria al vaccino che porta a una condizione simile a quella osservata a volte nei pazienti trattati con eparina, definita trombocitopenia indotta dall’eparina”.
Dal 22 marzo 18 i decessi per trombosi rare
Il Comitato per la sicurezza dell’Ema (PRAC) ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa dell’addome riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Ue (EudraVigilance) al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali. Nella nota sul vaccino AstraZeneca Ema sottolinea che “i casi provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’AEA e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino”.