Linea dura del Governo che ha approvato nella notte il decreto legge covid a poche ore dalla scadenza del Dpcm. Confermato il divieto di spostamenti tra comuni il 25 dicembre il 26 e a Capodanno. Seconde case vietate e quarantena per chi torna dall’estero. Scuola: misure graduali per il rientro in classe
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COSENZA – Natale e Capodanno “blindati” nei confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. E’ questo il cuore del decreto legge Covid approvato dal CdM nella notte, che conferma la stretta per fare scudo a una possibile terza ondata di coronavirus. Stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio. Ma è sugli spostamenti che in Cdm si litiga e si annuncia già rovente il confronto delle prossime ore con le Regioni: Pd-M5s-Leu tengono la linea dura. A poche ore dalla scadenza dell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) ecco il quadro delle misure contenute nel decreto legge, cornice normativa del prossimo Dpcm (ancora non approvato) che entrerà in vigore da domani venerdì 4 dicembre. Norme che saranno valide per tutto il territorio nazionale sicuramente fino all’Epifania e indipendentemente dal colore della regione
COPRIFUOCO – Resta il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Il limite varrà anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa prima dello scoccare del coprifuoco.
DIVIETO DI MOBILITA’ TRA REGIONI – Dal 21 dicembre al 6 gennaio non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza o domicilio e sempre e comunque per tornare alla propria abitazione, si legge nella bozza del decreto. Restano sempre le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. Non sarà possibile raggiungere la seconda casa in un’altra regione e comune il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio.
DIVIETO DI MOBILITA’ TRA COMUNI – E’ la novità del decreto all’esame del Consiglio dei ministri: il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio sarà proibito anche spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.
QUARANTENA PER CHI TORNA DALL’ESTERO – La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.
RISTORANTI APERTI A PRANZO IN GIORNI FESTIVITA’ – Si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto il coprifuoco in vigore.
APERTURA NEGOZI E OUTLET – I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di ‘spalmare’ la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
CHIUSI IMPIANTI SCI MA APERTI HOTEL MONTAGNA – E’ uno dei punti fermi a poche ore dalla definizione del Dpcm: gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone ma in camera.
CROCIERE VIETATE – Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.
RIDUZIONE DAD A DICEMBRE – E’ un’ipotesi ridurre la percentuale di studenti che fanno lezione a distanza. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana. La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula. “Nel prossimo Dpcm ci saranno misure per un graduale rientro a scuola al quale stiamo lavorando in queste ore” ha garantito la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “Fin dall’inizio abbiamo voluto dare un senso alle difficoltà che stiamo vivendo per trasformare la crisi in un’opportunità”, ha aggiunto riepilogando le misure adottate. “Abbiamo garantito investimenti strutturali che rimarranno nel patrimonio dei nostri istituti. Così come faremo in modo che la scuola abbia un ruolo importante nell’ambito del Recovery Fund”, ha concluso
ITALIA A TRE COLORI – Confermato il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure più stringenti. L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni valide per il periodo delle festività.