Superati i 10mila nuovi casi in Italia. Il virus corre anche in Calabria con il record assoluto di nuovi contagi. L’appello lanciato alla popolazione di Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale “con i contagi in aumento è arrivato il momento di preservare le attività lavorative e sacrificare il resto”
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COSENZA – Sfondano quota 10mila i nuovi contagi per il Covid in Italia nelle ultime 24 ore: nelle ultime 24 ore secondo il bollettino del Ministero della Salute si sono registrati 10.010 casi (ieri 8.804). I tamponi sono stati 150.377. Il virus non arresta la sua corsa facendo registrare oltre 2.500 in Lombardia, sopra quota 1.200 in Campania e per la prima volta in Calabria si è registrato il maggior numero di positivi, cresciti di 102 unità contro i 39 di ieri. E’ il numero più alto registrato dall’inizio della pandemia. In primavera il numero più alto fu registrato il 27 marzo quando i contagi giornalieri furono 101. Zone rosse, in vigore dalle ore 17 di oggi, sono state istituite a Sant’Eufemia d’Aspromonte, nel reggino, e per Torre di Ruggiero, nel catanzarese. Lo ha deciso con proprie ordinanze Nino Spirlì, che da ieri è presidente facente funzioni della Regione dopo la morte della governatrice Jole Santelli. A Sant’Eufemia d’Aspromonte è stato confermato il contagio di 20 soggetti ed a Torre di Ruggiero 14 positivi. Le scuole di ogni ordine e grado di Sersale resteranno chiuse oggi e domani a causa della positività al Covid-19 di quattro persone che si aggiungono ad un residente risultato positivo nei giorni scorsi. Due casi di coronavirus sono stati accertati tra i dipendenti dell’amministrazione dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, su 150 tamponi eseguiti. Intanto anche all’Università della Calabria si registrano cinque casi di positività al Covid. I contagi riguardano due studenti della provincia di Cosenza e due da altre province. Nel Vibonese, una persona poi risultata positiva, è stata al comune di Zambrone. Per ragioni cautelative, oggi il Municipio sarà sanificato e rimarrà chiuso fino a lunedì prossimo.
Sempre più temuto il rischio di un nuovo lockdown anche se “nessuna decisione è stata assunta in questo momento. Leggo un’abbondanza di indiscrezioni, ma noi siamo qui e analizziamo tutti i dati, ci confrontiamo con le Regioni”. ha detto il ministro per la Salute, Roberto Speranza “Non inseguiamo le indiscrezioni – ha aggiunto – C’è un problema serio, non dobbiamo nasconderlo” ma “ci sono istituzioni, scienziati che stanno lavorando. Facciamo le cose per bene”. Ma l’incremento dei contagi preoccupa e si ipotizzano nuovi interventi. Il capodelegazione Pd al governo Franceschini ha chiesto un vertice al premier Conte per decidere nuove misure nazionali per contenere il contagio, d’intesa con le Regioni.
Medici di base ai cittadini “limitare al massimo sposamenti e contatti”
Ai cittadini arriva invece l’appello dei medici di base “è giunto il momento che i cittadini considerino la necessità di un autolockdown per limitare al massimo il rischio di contagio a fronte dei numeri in preoccupante crescita”. E’ l’appello lanciato alla popolazione da Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Ovviamente, chiarisce all’ANSA, “vanno preservate le attività lavorative ma tutto il resto, ciò che non è cioè necessario, in questo momento deve essere sacrificato in nome della salute pubblica”.
“Anche in assenza di indicazioni in tal senso da parte delle istituzioni – ha sottolineato Scotti – i cittadini dovrebbero comprendere la gravità della situazione e considerare l’opportunità in questo momento di un autolockdown”. Questo significa “limitare al massimo gli spostamenti ed i contatti prevedendo, ad esempio, di fare la spesa una sola volta alla settimana e delegando sempre lo stesso componente della famiglia a svolgere questo compito se possibile. Tale membro sarà poi ‘attenzionato’ e monitorato in modo particolare per cogliere subito l’insorgenza di eventuali sintomatologie legate a Covid-19″. Ed ancora: “Bisognerebbe uscire solo se ve ne è stretta necessità e va evitata la socialità con amici e parenti nelle abitazioni”. In questo momento, conclude, “va cioè preservata la produttività e l’attività lavorativa, sacrificando tutte le altre attività sacrificabili e non necessarie”.