L’annuncio del Ministro Boccia sul reclutamento di 60mila cittadini tra coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e chi usufruisce di ammortizzatori sociali, ha provocato dubbi e tensioni tra chi sostiene che non ci sia bisogno di ronde e sentinelle e chi invece appoggia l’iniziativa che aiuterà nell’organizzazione del distanziamento sociale
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COSENZA – Non sono passate nemmeno 24 ore dall’annuncio del Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel Governo Boccia, con l’accordo il presidente dell’Anci De Caro, sul reclutamento volontario e gratuito di 60mila cittadini inoccupati che aiuteranno i Comuni a vigilare sulla Fase 2, che già infuriano le polemiche con l’attacco durissimo delle opposizioni ma anche i dubbi all’interno della stessa maggioranza con il Movimento 5 Stelle che ha parlato di fuga in avanti da parte del Ministro senza confrontarsi e le perplessità anche nello stesso PD. E i dubbi sulla fattibilità della cosa arrivano anche dal Viminale.
Opposizioni all’attacco “reclutati per spiare gli italiani?”
La questione ruota tutto attorno alla figura degli “assistenti civici” e a loro impegno. Boccia ha chiarito che si tratta innanzitutto di volontari a titolo gratuito che non potranno operare oltre il termine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri. Saranno coordinati dalla Protezione Civile che indicherà alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale e verranno impiegati dai sindaci per le attività sociali. Nessuna vigilanza, ronda o sentinelle anti spritz – ha evidenziato il Ministero degli affari Regionali – dopo che già da ieri le opposizioni avevano parlato di deriva autoritaria, reclutamento di persone per spiare gli italiani e di limitazioni delle libertà individuali imposte a colpi di decreto.
Nessun vigilanza, solo aiuti concreti
“Non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare a vigili e forze dell’ordine – spiegano fonti del ministero degli Affari Regionali a proposito delle polemiche per le nuove figure volute dal ministro Boccia. Quando si parla di assistenti civici parliamo di volontariato. Stiamo parlando di 16 ore settimanali che ciascuno può regalare al proprio comune per aiutare gli anziani, portare spesa e medicine, aiutare nell’organizzazione del distanziamento sociale, come ad esempio fuori dalle chiese o fuori dai parchi per contingentare gli ingressi. In caso di assembramenti non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare a vigili e forze dell’ordine”. Per gli assistenti civici “ci sarà un bando, ma sarà tutto chiarito questa settimana. Si è parlato di 60mila, forse ne servirà qualcuno di più perché dobbiamo pensare a questa nuova fase in maniera elastica” – ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute “Il punto di partenza sono i dati che il ministero fornisce ogni settimana, un monitoraggio attento che rientra nel rischio calcolato e dobbiamo essere pronti a prendere misure di settimana in settimana”.
I dubbi del M5S, il Viminale “noi non informati”
Ma l’operazione ‘assistenti civici’ però non convince nemmeno i 5 Stelle. A definirla ‘una fuga in avanti’ il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Castaldi. ‘Per noi i cittadini devono controllare quello che fanno i politici, non quello che fanno altri cittadini: auspico passo indietro del ministro e confronto con tutta la maggioranza’. E poco fa sarebbe arrivato anche altolà del Viminale “le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno, per l’istituzione della figura degli ‘assistenti civici’ in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio” si apprende da fonti del Ministero dell’Interno.
