Stragi del sabato sera, morti 50 ragazzi in due mesi. Riattivato l’osservatorio Asaps

Nei mesi di ottobre e novembre si sono verificati 79 incidenti gravi nei quali sono morti 50 giovani e 166 sono rimasti feriti. Dopo un’estate con una preoccupante sequela di stragi notturne (compresa quella drammatica avvenuta a Rende) l’Asaps ha riattivato l’osservatorio sospeso nel 2015

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È stata la stessa associazione sostenitori ed Amici della Polizia Stradale a darne notizia con un comunicato “abbiamo dovuto riattivare l’Osservatorio ASAPS sulle cosiddetteStragi del sabato sera” che avevamo (colpevolmente) sospeso nel 2015 visto che il fenomeno sembrava assestato dopo un notevole ridimensionamento che si era stabilito su uno zoccolo duro difficile da scalfire, invece dal 2018 abbiamo notato un ripetersi più frequente del fenomeno. Analizzando alcuni dati – continua l’Asaps – nelle due notti del fine settimana (perché nell’osservatorio ricomprende le ore notturne del venerdì e sabato notte) nel primo anno del terzo millennio il 2001 morivano 917 persone delle quali la gran parte giovani e giovanissimi, dopo una serie di interventi seri ed efficaci (patente a punti, distribuzione etilometri, campagne informative, leggi severe) si era arrivati nel 2015 a poco più di 300 vittime, sempre tante ma il calo rispetto al 2001 era vistoso, intorno al 65%. Roba da andarne fieri per noi che siamo nati nel 1991 quando proprio le stragi del fine settimana furono lo start che diede vita all’ASAPS. Poi dal 2018 abbiamo ricominciato a vedere il ripetersi degli incidenti delle notti del fine settimana con schianti plurimortali e tanti lenzuoli bianchi stesi sui corpi di giovanissimi sulle strade”.

Il drammatico incidente di Rende

“Il fenomeno aveva anche la caratteristica di presentarsi in modo vistoso non solo nei territori di elezione come appunto la riviera romagnola, quella veneta o quella del lago di Garda, ma anche nelle regioni meridionali. Dopo una estate con una preoccupante sequela di stragi notturne (Jesolo, Cesena, Palermo, Catania, Rende) abbiamo quindi riattivato anche questo Osservatorio e subito sono emersi numeri di morti veramente angoscianti. Nei primi 3 fine settimana di ottobre 2019, nelle 16 ore maledette che vanno dalle 22 del venerdì alle 6 del sabato e dalle 22 del sabato alle 6 della domenica, l’Osservatorio dell’ASAPS aveva già registrato 27 incidenti importanti (solo quelli con vittime e feriti gravi), col coinvolgimento di giovani e con conducenti sotto i 40 anni. Nei 27 schianti purtroppo si sono contati 24 morti  e 46 feriti“.

“Nel primo fine settimana (5-6 ottobre) sono stati registrati 9 incidenti che hanno causato 8 vittime e 23 feriti. Nel secondo fine settimana (12 – 13 ottobre) sono stati registrati ancora 9 incidenti che hanno causato 11 morti e 11 feriti.
Nel terzo fine settimana (19 –20 ottobre) sono stati registrati sempre 9 incidenti che hanno causato 5 morti e 12 feriti. Dei 27 incidenti delle notti del fine settimana, 8 sono avvenuti al nord, 8 al centro e ben 11 al sud di cui tutti e tre plurimortali: due con 4 vittime e 1 con due, a dimostrazione che i timori avanzati dall’ASAPS di un coinvolgimento sempre più importante delle regioni del Sud nello “stragismo stradale” delle notti del fine settimana, erano assolutamente fondati. I dati di novembre sono stati solo un po’ meno negativi. 23 vittime mortali e 99 feriti. Il dato complessivo dei due mesi secondo l’Osservatorio ASAPS ci indica 79 incidenti gravi (35 al nord, 20 al centro e 24 al sud nei quali sono morti 50 ragazzi e 166 sono rimasti gravemente feriti). E il primo fine settimana di dicembre ha confermato una situazione di rischio elevato. L’allentamento dei controlli, con la carestia segnalata più volte degli etilometri, solo ora in lenta ripresa e qui va riconosciuto lo sforzo fatto dal Ministero dei Trasporti con più banchi di prova per la revisione annuale e disponibilità di maggior personale dedicato alle suddette attività, la carenza sempre più pronunciata di pattuglie soprattutto lungo le strade statali e provinciali cioè proprio quelle col più elevato tasso di mortalità, e l’ormai assoluta latitanza di campagne contro l’abuso di alcol e l’uso di droghe alla guida, completano il quadro motivazionale di questa situazione alla quale si è aggiunto l’uso ormai indiscriminato dei cellulari alla guida sia in fonia e ancor più in messaggistica e navigazione sul web. A dimostrazione che appena si abbassa la guardia i fenomeni tragici sulle strade tornano a riproporsi drammaticamente. E noi ricominceremo a parlarne in modo chiaro e anche alle famiglie e associazioni come ha sempre fatto l’ASAPS.

 

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