Pioggia di emendamenti nella bozza alla manovra finanziaria da parte del movimento 5 Stelle. Dall’Imu alla Chiesa Cattolica alla sospensione del contributo di cittadinanza in caso di lavoro subordinato, fino alla revisione della plastic tax e agli ecobonus
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Escludere dalla nuova plastic tax i prodotti monouso in plastica biodegradabile o quelli che contengono almeno il 25% o il 50% di plastica riciclata. Sono alcuni degli emendamenti del Movimento 5 Stelle alla manovra, che fanno parte di un pacchetto di oltre 400 proposte di modifica che saranno depositate in commissione Bilancio al Senato. Si chiede anche di esentare tutti i dispositivi sanitari monouso, non solo le siringhe e di ridurre al 5% l’imposizione sulla cancelleria di plastica (come le penne). Si chiede la sospensione del contributo di cittadinanza se il beneficiario trova un lavoro subordinato. Se il lavoro si protrae oltre la fine dell’anno in cui è iniziato resta la decadenza.
Detrazioni per i filtri dell’acqua
Vuoto a rendere non solo per il vetro ma anche per i contenitori di plastica per acqua e bibite, saponi, detersivi, shampoo, e pure per le lattine, è un’altra delle proposte per ridurre l’uso della plastica. Tra gli emendamenti anche una detrazione fino a 1.000 euro per chi installa a casa i filtri per l’acqua (e 5mila per chi li mette in bar e ristoranti), un ecobonus per alberghi e strutture ricettive ‘eco-sostenibili’ e un programma ‘Mangiaplastica’ con incentivi ai Comuni che installano ecocompattatori.
Imu alla Chiesa cattolica
In un emendamento alla manovra, a firma di Elio Lannutti, spunta la richiesta del pagamento dell’Imu alla Chiesa cattolica sui suoi immobili adibiti a bar, ristoranti, alberghi e anche sugli ospedali. Lo chiede u Nella proposta di modifica si chiede anche che la Chiesa paghi gli arretrati tra il 2006 e il 2012. Nell’emendamento si legge che “sono tenuti a pagare l’Imposta municipale propria (IMU), nei modi e nei termini stabiliti dalla legge per quell’immobile e tutti gli altri a esso collegati, tutti gli edifici o i complessi architettonici della Chiesa cattolica, di congregazioni religiose che fanno capo alla religione cattolica o di associazioni o società legate alla religione cattolica al cui interno ci sono edifici totalmente o in parte adibiti: a ristorazione a pagamento, a caffetteria a pagamento o a hotelleria a pagamento, all’erogazione di servizi ospedalieri o sanitari a pagamento in percentuale pari o superiore al 30% rispetto al fatturato complessivo dell’azienda”. Tutte le associazioni o società legate alla religione cattolica e le congregazioni religiose che fanno capo alla religione cattolica il cui fatturato è pari o superiore a 100.000 euro annui sono tenute a farsi convalidare i propri bilanci da un certificatore esterno individuati tra i professionisti del settore, che assuma la responsabilità della veridicità di quel bilancio. Nel caso il bilancio risulti non veritiero, il certificatore esterno punibile con la reclusione da un minimo di 3 anni ad un massimo di 5 anni. Inoltre, tutte le associazioni o società legate alla religione cattolica e le congregazioni religiose che fanno capo alla religione cattolica che non hanno pagato l’IMU tra il 2006 e il 2011 sono tenute ad autocertificare i propri bilanci relativi a quegli anni e ad autocertificare l’indirizzo d’uso degli immobili di loro proprietà e di quelli utilizzati per le proprie attività. Sulla base dell’autocertificazione presentata dalle suddette associazioni o società i Comuni riscuotono l’IMU per gli anni che vanno dal 2006 al 2011.
“In Parlamento lavoreremo per migliorare una serie di norme del decreto fiscale e del disegno di legge di bilancio, dialogando con i gruppi parlamentari e le forze economiche e sociali. Ripenseremo profondamente alcune misure come quelle sulla tassazione delle auto aziendali e la plastica monouso”, ha detto Antonio Misiani, viceministro Pd all’economia. “Cercheremo di aiutare gli enti locali, che beneficeranno di stanziamenti senza precedenti per gli investimenti ma continuano a soffrire difficoltà per la parte corrente dei loro bilanci”.