Salta il vertice delle 11:00 in programma a Palazzo Chigi tra le due delegazioni. I Dem “Accordo a rischio per le ambizioni di Di Maio che replica seccato “se non dicono si a Conte inutile continuare, sono stanco dei giochini”. Salvini “attaccati alle poltrone. Di Maio al Viminale? Pronto a dargli consigli”
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In salita l’accordo tra il PD e i 5 Stelle per la nascita del nuovo governo. Tante, troppe le questioni spinose da mettere in fila tra i due schieramenti: migranti, giustizia, sicurezza, economia e sopratutto leadership. Si, perché alla base di qualsiasi futuro accordo tra i due schieramenti c’è l’out-out dei 5 Stelle per il ritorno del Premier Conte, ipotesi inizialmente bocciata dal PD, che ha più riprese ha parlato di discontinuità con il passato ma, che si proverà ad aprire. “Se non dicono si’ a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini“, avrebbe detto Luigi Di Maio ai suoi dopo l’incontro con la delegazione PD di ieri. Quello in programma questa mattina alle 11:00 tra le delegazioni del M5S con Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, e quella del PD con Nicola Zingaretti e Andrea Orlando è saltato. La notizia circolata questa mattina da fonti Dem, è quella di una telefonata dei grillini giunta a Palazzo Chigi che annullava l’incontro. Notizia confermata poi da una nota proprio dei 5 Stelle: “rivedremo il PD quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte“,
Per il PD l’incontro è saltato a causa delle ambizioni del leader pentastellato e con esso anche un ipotetico accordo per la nascita del Governo”rischia di saltare tutto per le ambizioni personali di Luigi Di Maio che vuole fare il Ministro dell’Interno e il Vicepremier. Su questo non sente ragioni e va avanti a colpi di di ultimatum“.Oggi alle 16 al Nazareno si riunisce la cabina di regia del Pd per assumere le decisioni conseguenti sulla crisi di governo, anche a seguito della cancellazione, da parte della presidenza del Consiglio, dell’incontro previsto questa mattina a Palazzo Chigi con la delegazione M5S”
Nella partita, diventata difficile dopo gli spiragli di ieri, c’è anche un nodo assai spinoso ed è quello relativo al capitolo immigrazione come ammonito del presidente Matteo Orfini : “sui migranti serve discontinuità da subito“.
La replica immediata dei 5 Stelle arriva per bocca si Roberta Lombardi, portavoce M5S al Consiglio Regionale del Lazio “Di Maio non ha mai chiesto il Viminale per il M5S. Prima per noi vengono i temi”. “Che Luigi Di Maio abbia chiesto per sé il Viminale “è stato appena smentito dallo stesso Di Maio, è una falsità messa in giro da qualcuno” ha detto invece il sottosegretario Vito Crimi, senatore del M5S, intercettato dai giornalisti mentre entrava a Palazzo Chigi.
Salvini: “litigano sulle poltrone, è la prima Repubblica”
“Dico a PD e Movimento 5 Stelle, che da giorni si stanno trascinando nella contrattazione di ministeri e poltrone di fare in fretta. State perdendo giorni su giorni e non trovano accordo su ministeri, non su progetti, ma sulle poltrone. Sembra di tornare ai tempi della Prima Repubblica, ai tempi di De Mita e Fanfani“. Mattero Salvini è tornato a parlare su Facebook. Il leader della Lega ha commentato la crisi non risparmiando una stilettata anche a Conte definito come “la riedizione del Governo Monti: preparava la manovra su suggerimento dei suoi amici Merkel e Macron“.
“Leggo che Di Maio vuole fare il ministro dell’Interno. Vai, io sono pronto a darti consigli per un mestiere difficile ma entusiasmante: affidarmi questo ministero è la cosa più bella che Dio e gli italiani potessero farmi. Per settimane – ha aggiunto il leader della Lega – i Cinque Stelle ci hanno sfidato a votare il taglio dei parlamentari, ci sono anche per farlo domani. Ci sono, va bene, si può fare: è un segnale di serietà e di rispetto del contratto di governo e di altra promessa mantenuta. Bisogna preparare una manovra economica importante che tagli le tasse“.