Domani scatta lo sconto per le birre artigianali grazie a taglio 40% delle accise sulle produzione dei microbirrifici che spingono l’aumento degli acquisti Made in Italy. Lo ricorda la Coldiretti in relazione all’entrata in vigore domani del Decreto inserito nella Legge di Bilancio 2019 che prevede un alleggerimento del peso fiscale per chi produce fino a 10mila ettolitri all’anno
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Dopo il vero e proprio boom di export delle birre Made in Italy in Europa, un’altra ottima notizia arriva per il comparto, sopratutto per quello artigianale che continua a registrare numeri record. Ben 9 microbirrifici su 10 beneficeranno dell’agevolazione derivante dal taglio delle accise. Un bonus che si traduce in un sostegno al consumo di una bevanda che riscuote un successo crescente con la moltiplicazione di iniziative imprenditorial: 862 birrifici agricoli e artigianali, in aumento del 330% negli ultimi dieci anni. Il risultato viene spinto dall’aumento dei consumi che hanno raggiunto i 33,6 litri, il massimo di sempre, con un incremento del 14,3% negli ultimi dieci anni. Il balzo della birra italiana è favorito anche da una forte diversificazione dell’offerta in particolare nella birra artigianale: dalla birra aromatizzata alla canapa a quella pugliese al carciofo, dalla birra senza glutine al riso Carnaroli del Piemonte a quella con la zucca, da quella con le arance di Sicilia a quella con le scorze di bergamotto, per fare alcuni esempi. Con l’inizio dell’estate 2019 la Coldiretti ha promosso la nascita del Consorzio a tutela della birra artigianale Made in Italy che garantisce l’origine delle materie prime, dal luppolo all’orzo. Il boom delle birre artigianali made in Italy infatti ha spinto le semine di orzo che aumentano quest’anno del 3% per un totale di 267.868 ettari.
Boom della birra italiana favorito dalla forte diversificazione dell’offerta
“Con il grande caldo – ricorda Coldiretti – arriva lo sconto per le birre artigianali grazie al taglio del 40% delle accise sulle produzioni dei microbirrifici che spingono l’aumento degli acquisti Made in Italy. Questa in relazione all’entrata in vigore lunedì 1 luglio del Decreto inserito nella Legge di Bilancio 2019 che prevede un alleggerimento del peso del fisco per chi produce fino a 10mila ettolitri/anno con ben 9 microbirrifici su 10 che beneficeranno dell’agevolazione secondo un’analisi di Coldiretti. La birra è sempre più bevanda di degustazione con richiami al territorio e al Made in Italy valorizzando l’origine nazionale delle materie prime utilizzate, con più di 6 boccali su 10 che vengono consumati in casa, con familiari e amici. Il balzo della birra italiana – sottolinea Coldiretti – è favorito da una forte diversificazione dell’offerta in particolare nella birra artigianale per un consumo che è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con specialità altamente distintive e varietà particolari£. Con l’inizio dell’estate 2019 la Coldiretti ha promosso la nascita del Consorzio a tutela della birra artigianale Made in Italy che garantisce l’origine delle materie prime, dal luppolo all’orzo e la lavorazione artigianale creando un rapporto più solido tra i produttori di birra ed i coltivatori di orzo, luppolo e altre materie prime complementari. Il boom delle birre artigianali made in Italy infatti ha spinto le semine di orzo che aumentano quest’anno del 3% per un totale di 267868 ettari, secondo stime della Coldiretti.
Birra artigianale forte spinta all’occupazione
“Oltre a contribuire alla crescita dell’economia dei territori – spiega Coldiretti – la birra agricola e artigianale rappresenta anche una forte spinta all’occupazione soprattutto tra gli under 35 che sono i più attivi nel settore con profonde innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometri zero al legame diretto con le aziende agricole con forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Si stanno creando anche nuove figure professionali – evidenzia Coldiretti – come il “sommelier delle birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite opportune tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali con primi piatti, carne o pesce e anche con i dolci. Ben il 48,3% dei consumatori beve birra per accostarla ai cibi a cui si abbina alla perfezione secondo un’analisi di Coldiretti su dati Astraricerche. “Da nord a sud della penisola – evidenzia Coldiretti – il comparto della birra alimenta una filiera che, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140mila persone”