A seguito di una seria di domande da parte degli utenti, alcune spesso sgrammaticate, volgari e bizzarre sul reddito di cittadinanza, il social media manager che gestisce la pagina dell’INPS su Facebook, ha perso la pazienza scatenando irritazione e ironia
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ROMA – Una valanga di domande sul reddito di cittadinanza (SPID, PIN, importi, cifre, date), alcune sgrammaticate, altre ripetute più e più volte, altre ancora bizzarre o poste con toni non proprio gentili, hanno portato ad una vera e propria “irritazione” da parte del Social media manager dell’Inps che gestisce la pagina Facebook “Inps per la Famiglia” che ad un certo punto, sotto il fuoco di decine e decine di domande, ha letteralmente perso la pazienza iniziando a rispondere in modo ironico scatenando ancora di più l’offensiva degli utenti che hanno subissato di insulti il “povero” social manager che non si è perso d’animo continuando a ironizzare rispondendo con osservazioni del tipo “deve avere SPID e PIN che non ha richiesto nonostante glielo abbiamo detto 1000 volte“, oppure “probabilmente la sua pratica è tra le 200.000 ancora da lavorare” o ancora “chiedete ai politici che fanno le leggi che l’Inps è chiamata ad applicare”.
Una delle domande più frequenti è relativa all’accesso al portale INPS, fondamentale per poter verificare l’attuale condizione della richiesta. Per farlo ci vuole un PIN o un account SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che permette di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. Per questo, poco dopo, si trasforma in oggetto di messaggi alla pagina.“Le abbiamo già risposto. Gentilmente lo sa che questa pagina ha 48 ore di tempo lavorative per rispondere alle domande degli utenti e vieta la reiterazione delle domande stesse? grazie”. Alcune davvero poco accondiscendenti: “A settembre ha chiesto il Reddito di Cittadinanza??!!”. La pazienza, insomma, davanti a migliaia di commenti inadeguati è finita per il povero social media Manager.
Le persone che la gestiscono la pagina appartengono all’ente: “post e risposte nei commenti sono a cura dei funzionari della Direzione Relazioni Esterne che si avvalgono, in caso di questioni più complesse, della professionalità di esperti della materia della Direzione centrale Prestazioni a sostegno del reddito”. Insomma, il luogo apparentemente giusto, tutto digitale, per chiedere informazioni. Il problema è che la pagina in questione non si è dimostrata pronta a ricevere quell’assalto che i giornali avevano ipotizzato qualche mese fa, fisicamente, agli sportelli e che, quasi improvvisamente e con al foro d’impeto di un fiume in piena, si è riversato su Facebook.
Il fuoco di domande ha portato a un certo punto L’ente a pubblicare un messaggio: “Si ricorda a tutti gli utenti che su questa pagina NON è possibile pubblicare commenti che contengano valutazioni politiche né favorevoli né contrarie. Qui si chiedono informazioni nei limiti della nostra social media policy e netiquette che voi accettate implicitamente scrivendo qui. NON dovete interloquire nei commenti di altri utenti ma aprire thread personali con le vostre richieste. Inoltre insultare chi vi risponde qui, sempre con gentilezza, può essere diffamazione nei confronti di una Pubblica Amministrazione, quindi cortesemente fate un po’ di attenzione e se volete segnalarci problemi o chiedere informazioni aiutateci a svolgere il nostro lavoro correttamente. grazie”.