Nuovi certificati bonus cap sulle azioni, con scadenza giugno-dicembre. Il prodotto del gruppo finanziario francese promette rendimenti tra il 6,75% al 24% e premi anche se il prodotto dovesse avere un contenuto ribasso, sempre all’interno del livello barriera stabilito
Il gruppo francese Bnp Paribas ha appena lanciato sul mercato nuovi certificati bonus cap sulle azioni, con scadenza compresa tra giugno e dicembre di quest’anno. Il prodotto del gruppo finanziario francese promette rendimenti tra il 6,75% al 24% e premi anche se il prodotto dovesse avere un contenuto ribasso, sempre all’interno del livello barriera stabilito. La barriera continua all’80% del valore iniziale garantisce dunque all’investitore un premio anche in una situazione di perdita reale del titolo contenuta, appunto in questo range. Se il sottostante a cui il certificato è collegato dovesse invece scendere sotto la barriera l’investitore si ritroverebbe invece con una perdita netta pari al valore della perdita effettiva del titolo, fuori da quel 20% di range di “protezione”.
Bnp Paribas ha deciso di collegare i certificati bonus cap ad azioni con l’intenzione di offrire un prodotto capace di beneficiare del profitto potenziale di questi titoli pur proteggendo l’investitore da possibili perdite fino alla soglia, già descritta, del 20%. L’obiettivo è anche quello di ampliare questa tipologia di prodotti per migliorare il portafoglio titoli dell’investitore pur moderandone l’esposizione e spingere dunque, anche i profili più cauti, a beneficiare dei possibili profitti. I certificati bonus cap promettono ampi guadagni nel caso in cui le azioni vadano oltre il loro valore di partenza e un piccolo premio nel caso in cui le azioni perdano “solo” il 20% del loro valore iniziale, ovviamente nel periodo stabilito dal contratto iniziale che prevede una scadenza variabile. La perdita reale per l’investitore subentra dopo tale soglia in maniera proporzionale alla perdita reale dei titoli.
Sicuramente qualcuno si starà chiedendo cosa sono i certificates, in particolare con bonus cap, detto in soldoni, sono dei prodotti finanziari derivati della più ampia famiglia dei Certificati a capitale condizionatamente protetto. I certificati collegano il loro rendimento ad un sottostante che nel nostro caso sono azioni primarie ma che può riguardare anche un tasso di cambio o interesse, o le variazioni sulle materie prime. Il sottostante, così come definito in gergo tecnico, rappresenta il valore di riferimento di crescita o perdita del valore iniziale ed è condizionato dal limite temporale dell’investimento, cioè la scadenza dei bonus cap. Perché a capitale condizionatamente protetto? Perché, come dicevamo in apertura, il nostro capitale è protetto anche in caso di perdita fino all’evento barriera determinato da quel limite di perdita oltre la quale l’istituto non protegge più il nostro capitale e si perde parte dell’investito oltre ad un piccolo bonus nel caso si rimanga entro il 20% di perdita.
Il gruppo finanziario francese ha deciso di collegare i certificati a titoli azionari sia italiani che stranieri, scelti tra i gruppi più solidi e che hanno mostrato maggiori rialzi del mercato azionario e ritorna dunque sul SeDex della borsa italiana, l’indice che si occupa dei prodotti finanziari derivati. Intesa Sanpaolo, UnitCredit, SocGen, FCA, Saipem, Telecom Italia, STMicroelectronics, Iliad, Bayer e Daimler determineranno la crescita, o la perdita, relativa dei certificati emessi da Bnp, che punta dunque a pacchetti azionari che nell’ultimo periodo hanno riportato risultati lusinghieri e possono vantare una certa fiducia internazionale testimoniata, in primis, dai rapporti diffusi dalla Goldman Sachs che ha inserito alcuni di questi titoli nel novero dei gruppi sulla quale vale la pena di investire.
Luca Comunian, responsabile comunicazione e marketing di Bnp, ha espresso soddisfazione per il nuovo prodotto precisando che “i Certificate Bonus Cap sono strumenti che permettono di ottimizzare il portafoglio rispetto all’investimento diretto in azioni, offrendo un diverso profilo di rischio-rendimento e proteggendo al tempo stesso il capitale investito da moderati ribassi”.