Era ricercato da 5 mesi il presunto boss Pantaleone Mancuso 58 anni. E’ stato sorpreso in un Bingo di Roma
ROMA – Se ne andava in giro indisturbato, ben vestito, nei pressi di Piazza Re di Roma. Ma non era una persona qualunque, bensì il boss di una delle più potenti cosche di ‘ndrangheta calabresi. Pantaleone Mancuso, 58 anni, detto “Zio Luni” o “l’ingegnere” era irreperibile dallo scorso mese di ottobre. Il boss è stato identificato e catturato dalla polizia proprio a Roma mentre era in una sala bingo. Al momento del controllo ha provato a fornire false generalità ma non è servito. Gli agenti della polizia lo hanno identificato e arrestato. Mancuso nel 2014 era finito in arresto a Puertu Iguazù, al confine fra il Brasile e l’Argentina, e poi estradato in Italia. Ma poi nel 2017 aveva fatto nuovamente perdere le sue tracce e venne ancora una volta rintracciato e catturato nelle campagne di Joppolo, nel Vibonese. Poi era stato rimesso in liberà e sottoposto alla sorveglianza speciale. E lui, incurante, se ne era andato a Roma.
Il presunto boss è in attesa del verdetto definitivo della Cassazione nel processo denominato “Genesi” che lo vede accusato di associazione mafiosa. Inoltre è imputato in Appello per il tentato omicidio, a colpi pistola e mitraglietta, della zia Romana Mancuso e del cugino (figlio della donna) Giovanni Rizzo. Il fatto di sangue risale al 26 maggio 2008 a Nicotera. A fine giugno scorso il figlio Emanuele Mancuso è divenuto il primo membro della potente famiglia di Limbadi a decidere di collaborare con la giustizia.