ROMA (TMNews) – Inizia oggi il giorno più lungo per Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito imputato per l’omicidio della moglie Melania Rea,
che di fronte al giudice ascolterà, con ogni probabilità in serata, la “sua” sentenza. Sempre a porte chiuse, nell’ambito del giudizio abbreviato, di fronte al gup di Teramo gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile oggi concluderanno le arringhe difensive, poi ci saranno le eventuali repliche e, dopo la camera di consiglio, il giudice Marina Tommolini emetterà la sentenza. I pm Greta Aloisi e Davide Rosati hanno chiesto l’ergastolo senza attenuanti per Parolisi. Una richiesta che ha “turbato” il caporalmaggiore. Per l’accusa non ci sono dubbi: è il responsabile unico dell’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa il 18 aprile 2011 a Ripe di Civitella con 35 coltellate. L’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, ha anche già formulato le richieste di risarcimento per i familiari di Melania: 2,5 milioni di euro per la piccola Vittoria, la figlia di Melania e Salvatore, 1,6 milioni di euro per i genitori della vittima, Gennaro Rea e Vittoria Garofalo, 250mila euro per il fratello Michele Rea, 100mila per altri familiari. “Ma tutti destinerebbero ogni somma alla bambina”, ha spiegato. La difesa di Parolisi contesta: nessuna prova, manca la smoking gun e la perizia dell’anatomopatologo Adriano Tagliabracci, ‘non è una perizia’, ha detto il legale Nicodemo Gentile, citando anche casi nazionali in cui le perizie hanno trasformato sentenze anche dopo un grado di giudizio. Parolisi oggi sarà in aula, e al termine degli interventi, dopo la camera di consiglio, aspetterà la sentenza.