Anche questa settimana con l’imprenditore Mario Bortoletto proseguiamo il percorso sulle potenziali “trappole” del sistema bancario. Al centro i crediti al consumo e carte revolving
COSENZA – Da oltre 10 anni, Mario Bortoletto, ha portato avanti e vinto diverse battaglie con le banche. L’imprenditore edile di Vigonza, in provincia di Padova, ha scoperto che lottare contro lo strapotere delle banche, i loro tassi di usura e i perversi meccanismi economici è possibile e si può anche vincere. Studiando il sistema Bortoletto ha svelato i meccanismi nascosti con i quali le banche lucrano sui conti correnti. Questa settimana mette in guardia sulle anomalie dei prestiti al consumo e sulle carte cosiddette ‘revolving’. Le carte di credito al consumo, le cosiddette Revolving, che banche e finanziarie concedono per far rateizzare piccoli acquisti. Non si paga subito come una carta di credito ma a rate. Una forma molto semplice che viene data con moltà facilità ai consumatori.
Il contratto di credito al consumo dunque, regola l’erogazione di credito, nell’ambito dell’esercizio di un’attività commerciale, sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione a favore di privati. Il contratto di credito al consumo è quel contratto con cui un finanziatore concede o si impegna a concedere ad un consumatore (persona fisica che agisce fuori dall’ambito dell’attività imprenditoriale, commerciale e professionale svolta) un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di prestito o di altra facilitazione finanziaria. Detta così, sembra essere un’agevolazione che può nascondere però tante insidie.
Mario Bortoletto ai microfoni di Rlb, spiega quali sono trappole e insidie di questi metodi di finanziamento
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Sig. Bortoletto, si vedono spesso in televisione e su internet spot bellissimi che pubblicizzano questi prestiti, ma spesso si sente dire che sono delle truffe, perché?
“Provate a pensare che il tasso soglia su questo tipo di finanziamento (che è il limite oltre il quale la banca e la finanziaria non può far pagare il cliente) può arrivare al 24,50%. Se un correntista deposita una cifra in banca gli danno lo 0,5% ma se la banca presta denaro al correntista, può applicare sino al 24,50%. Voi capite che sono dei tassi assurdi e sono penalizzanti per i correntisti. Io dico sempre che non bisognerebbe mai utilizzare le carte revolving”.
Chi sono i maggiori “utilizzatori” di questi prestiti?
“Sono le persone che hanno una soglia di credito basso, che non hanno molte garanzie. Una banca prima di dare una carta di credito normale, chiede garanzie, anche immobiliari, mentre chi non ha un grande reddito può attingere a questi piccoli finanziamenti che però sono “salatissimi”. Come dire, se uno è messo male finanziariamente, ed attinge a questo credito, peggiora la sua situazione”.
E se si salta anche solo una rata?
“Succede un disastro perchè al 24,50% che la banca applica, viene sommato un tasso di mora ed una serie di commissioni e spese… Ad un correntista di Napoli, per fare un esempio, è stato applicato un tasso effettivo da pagare con tutto quello che ho detto, del 41%. Se si è inadempienti, la banca è autorizzata ad applicare una serie di costi e spese. Per fortuna in quel caso abbiamo denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli ed il procuratore ha condannato il grosso istituto bancario del nord, a rinunciare a tutti gli interessi”.
Le carte revolving: bisogna fare attenzione?
“Evitare sarebbe meglio, ma poi chi li ha fatti deve quantomeno controllare. Cosa vuol dire? Fare una perizia econometrica che serve per certificare eventuali anomalie e farle valere. Ricordo che qualsiasi tipo di contestazione nei confronti del sistema bancario si può fare entro i 10 anni dalla chiusura del rapporto. La banca fa il suo lavoro e per le persone che non lo sanno, fa lievitare ogni tipo di finanziamento. Il costo del denaro per chi chiede questo finanziamento non è quello che la banca scrive perchè se sommiamo tutte le spese, molte volte supera il tasso soglia ovvero il limite che non si può superare sui finanziamenti. E la penale per la banca è la restituzione di tutti gli interessi pagati”.