Il ministro dell’Interno Salvini in visita in Calabria e in Sicilia nelle aziende confiscate alla ‘ndrnagheta, difende gli abitanti che definisce “persone per bene”. Il sindacato di polizia consegnerà al ministro un elenco di 10 presidi della Polizia di Stato in Calabria da potenziare con priorità assoluta
FURCI SICULO (MESSINA) – “Sono stato a Catania a visitare una azienda tolta a dei mafiosi, che è tornata a produrre e a dare lavoro a 27 persone. Domani mattina (oggi, ndc) sarò in provincia di Reggio Calabria a visitare un’altra azienda confiscata alla ‘ndrangheta e poi andrò nel Comune di San Luca, dove la gente ha perfino paura a presentarsi alle elezioni amministrative perché sembra che quella sia terra destinata a vivere ed a morire di ‘ndrangheta mentre io voglio urlare forte a tutta Italia e a tutto il mondo che Sicilia e Calabria sono popolate da persone per bene che non hanno niente a che fare con quegli schifosi che vivono di minacce di truffe e di furti”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini nel pomeriggio di ieri, parlando ai cittadini a Furci Siculo (Messina).
Fsp consegnerà a Salvini la lista presidi di polizia da rafforzare
Una delegazione della Federazione sindacale di polizia (Fsp) sarà oggi a San Luca ad accogliere il ministro dell’interno Matteo Salvini, che presiederà il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica in una villa confiscata alla ‘ndrangheta ed al quale consegnerà un elenco di presidi di polizia da rafforzare in Calabria. “Accogliamo con soddisfazione la visita di Salvini a San Luca nel giorno di Ferragosto – spiega il vice presidente nazionale Fsp Franco Maccari, in Calabria per una serie di manifestazioni cui prende parte il Sindacato di Polizia – e riteniamo che quello del ministro sia un messaggio dirompente contro la criminalità organizzata. Auspichiamo che non sia una semplice passerella, ma che in maniera concreta il ministro annunci il suo programma per la sicurezza in Calabria, dando priorità nella sua agenda alle esigenze di una regione difficile e che richiede un potenziamento dell’apparato sicurezza in ogni sua articolazione, con risorse, uomini e mezzi. A San Luca bisogna riportare lo Stato e la democrazia, per questo guardiamo con attenzione anche a chi si sta proponendo la sua candidatura a sindaco, come Klaus Davi.
Si tratta di una candidatura di grande impatto mediatico, che serve a riaccendere i riflettori sulla necessità di ricostruire nelle realtà più difficili del territorio il senso delle istituzioni e della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Ricordo che per la stessa ragione lo scorso anno avevamo sostenuto la proposta del giudice De Grazia che aveva lanciato la candidatura a sindaco di San Luca del nostro segretario nazionale Giuseppe Brugnano”. “Ci aspettiamo che oggi a San Luca il ministro Salvini dica qual è il suo programma per la Calabria” aggiunge Brugnano. “Auspichiamo che San Luca – dice ancora Brugnano – da epicentro del potere della ‘ndrangheta, possa diventare il simbolo di una inversione di rotta nelle politiche per la sicurezza del territorio. In questi anni le forze dell’ordine e la magistratura hanno ottenuto successi straordinari contro la criminalità organizzata, ma è una lotta che continua ad essere impari.
Per contrastare l’organizzazione criminale più potente, ricca e pervasiva del mondo servono uomini, mezzi e risorse. Consegneremo al ministro Salvini un elenco di 10 presidi della Polizia di Stato in Calabria da potenziare con priorità assoluta. Innanzitutto, proprio perché partiamo da San Luca, bisogna rafforzare i commissariati della fascia ionica reggina (Locri, Bovalino e Siderno); la questura di Reggio Calabria; i commissariati della Piana che si affacciano sul porto di Gioia Tauro; e ancora l’entroterra Vibonese (come il commissariato di Serra San Bruno che ha il personale ridotto al lumicino); il commissariato di Catanzaro Lido, che a fronte di un organico di 40 unità previsto da un decreto ministeriale può contare sulla disponibilità di meno di 20 agenti; il commissariato di Lamezia Terme, un presidio di frontiera che deve essere supportato con ogni strumento per il suo ruolo nevralgico in una realtà a forte densità criminale; la questura di Crotone, in forte sofferenza per l’emergenza sbarchi e la presenza di un grande centro di accoglienza per gli immigrati; la Questura di Cosenza che primeggia per l’avanzata età media del personale; il Commissariato di Rossano; infine la richiesta che avanziamo da tempo per l’istituzione di un reparto mobile o almeno di una sede distaccata a Catanzaro, la città capoluogo in cui più frequentemente si concentrano le manifestazioni legate all’emergenza lavorativa e al disagio sociale. Chiediamo al ministro Salvini di valutare con attenzione le nostre proposte, nella speranza che possa dare risposta anche in breve tempo ad una Calabria che ha riposto grande fiducia in lui, tanto da eleggerlo al Parlamento”