Si tratta di un emigrato che vive da tempo nella cittadina lombarda in cui si è propagata l’epidemia che ha portato ad oggi a tre decessi
MILANO – Era in Calabria il milanese che ha contratto la legionella. Si trovava nel Catanzarese quando si è sentito male il 28esimo contagiato dalla legionella, batterio che ha scatenato un’epidemia nel comune di Bresso, alle porte di Milano. Il paziente e’ calabrese, ma da anni residente nella cittadina. Secondo quanto appreso ha avuto una crisi respiratoria, ed e’ stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Si pensa che il batterio fosse gia’ in fase di incubazione prima dell’arrivo in Calabria. Ora l’uomo si trova al policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro per il trattamento clinico. Stando a quanto appreso il contagiato e’ un uomo di 70 anni. Si conferma dunque la media di eta’ alta per le persone che sono state colpite dal batterio della legionella. L’uomo e’ residente a Bresso da molti anni ed era in Calabria per le vacanze.
Salgono così a 33 le persone contagiate (i morti sono tre) dall’ondata di legionella che in queste settimane ha colpito Bresso, cittadina alle porte di Milano. Tra ieri sera e questa mattina sono infatti stati segnalati 6 nuovi casi tra cui quello dell’emigrato (anche lui come gli altri residente nella cittadina dell’hinterland milanese) ricoverato all’ospedale Mater Domini di Catanzaro. “Con sei nuove segnalazioni, tra ieri sera e questa mattina, sono 33 i cittadini di Bresso che hanno contratto il batterio della legionella. Tre di loro si sono presentati all’ospedale Bassini, fortunatamente in buone condizioni, tanto che solo uno di loro è stato ricoverato e gli altri due hanno ricevuto la terapia antibiotica da fare a casa; due si sono rivolti all’ospedale Niguarda, ricoverati, ma sempre con un quadro clinico non preoccupante; uno si trova ricoverato all’ospedale Mater Domini di Catanzaro” ha spiegato l‘assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. “Nonostante non si arresti il numero dei casi segnalati – ha sottolineato l’assessore – dei 20 pazienti trasferiti al Niguarda, 6 sono stati dimessi, gli altri sono stabili e in via di guarigione. Al Bassini sono 6 i pazienti ancora ricoverati, ma nessuno in situazione critica”.
COSA E’ LA LEGIONELLA
Si tratta di una “famiglia” di batteri, ne esistono più di 50 specie. La più pericolosa è la Legionella pneumophila. Questi microrganismi proliferano nell’acqua: fiumi, laghi, impianti idrici cittadini. Possono però essere presenti anche nel terreno. Diventano un problema in condizione di stagnazione e in particolare d’estate, quando la temperatura dell’acqua supera i 25 gradi. La Legionella pneumophila provoca la legionellosi, anche conosciuta come malattia del legionario, un’infezione polmonare. Non si trasmette da persona a persona, ma attraverso l’inalazione di acqua contaminata sospesa in aerosol nell’aria. La contaminazione da legionella può manifestarsi in forma meno grave e in questo caso prende il nome di febbre di Pontiac. Febbre che si manifesta generalmente entro uno o due giorni dal contagio. La legionellosi vera e propria ha invece un periodo di incubazione più lungo, di 5 o 6 giorni. Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, l’infezione “pone un serio problema di salute pubblica, perché costituisce un elemento di rischio in tutte le situazioni in cui le persone sono riunite in uno stesso ambiente, come case di cura, ospedali, piscine e terme e altri luoghi pubblici, in cui è in funzione un sistema di condizionamento, umidificazione, trattamento dell’aria o ricircolarizzazione delle acque”.
I SINTOMI DELLA LEGIONELLOSI
La legionellosi può presentarsi con alcuni dei sintomi tipici dell’influenza. Nei casi meno gravi è spesso confusa proprio con questa malattia. Infatti si manifesta attraverso: febbre, brividi di freddo, tosse secca o grassa, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza, inappetenza e diarrea (più raramente). Quando si manifesta come Febbre di Pontiac, i sintomi sono febbre e dolori muscolari, che scompaiono nel giro di qualche giorno. Come abbiamo visto, purtroppo, nei casi più gravi si presenta come una forma molto forte di polmonite e, nei soggetti con un sistema immunitario già debole, può portare alla morte. Una volta manifestatasi la malattia, il trattamento comune è quello della terapia antibiotica.
COME DIFENDERSI DALLA LEGIONELLA
La proliferazione del batterio Legionella pneumophila si verifica soprattutto con il caldo e in acqua stagnante. Bisogna quindi prestare attenzione agli impianti di condizionamento, agli umidificatori, che vanno tenuti puliti e manutenuti a intervalli regolari. Se si sospetta la possibilità di un contagio, è bene controllare anche sistemi di tubature, condensatori, colonne di raffreddamento dell’acqua. L’insediamento della legionella è inoltre facilitato da sedimenti organici, ruggine e depositi di materiali presenti sui sistemi di stoccaggio e distribuzione delle acque.
Il dottor Michele Ciccarelli, responsabile dell’Unità Operativa dell’Istituto Clinico Humanitas, ha spiegato come possiamo fare prevenzione: «A livello condominiale e comunale, è possibile agire con la manutenzione degli impianti idrici, con un controllo microbiologico delle acque e con eventuali interventi che possano inibire la formazione di batteri e microrganismi come la legionella. In termini di prevenzione “personale” sarebbe il caso di provvedere con attenzione e periodicità alla manutenzione dei rubinetti e degli erogatori di casa e giardino, attraverso la sostituzione dei filtri, stessa cosa per gli impianti di riscaldamento. È raccomandabile inoltre non utilizzare acqua di rubinetto per gli apparecchi di aerosolterapia e ossigenoterapia».