Concorso interno per la selezione di 1.400 Vice Ispettori di Polizia da anni bloccato. Irregolarità nelle votazioni degli elaborati
ITALIA – Torniamo a parlare di presunte irregolarità nei concorsi per le Forze dell’Ordine. Ieri abbiamo ripercorso lo scandalo del quiz per la selezione di 559 allievi agenti, superato con quasi il massimo del punteggio da molti campani (indiscrezioni parlano di “una certa ironia della sorte”, in quanto l’azienda a far uscire i quiz pare fosse proprio di Caserta). Ma su questo indaga la Procura e tutto è al vaglio degli investigatori. Oggi parliamo di un altro concorso, stavolta interno, per la selezione di 1.400 posti di Vice Ispettori. Un concorso che si dilunga da anni. Anche su questo è scattata l’allerta e, date le tantissime segnalazioni, la magistratura e il capo della Polizia hanno deciso di vederci chiaro.
Un altro caso di irregolarità che, se accertato, aumenterebbe la mole di scandalo. Stavolta il sospetto è scattato all’uscita della graduatoria, dalle distribuzioni statisticamente impossibili dei punteggi. Agenti, che avevano fatto un tema eccellente, scartati. E, al contrario, chi era andato totalmente fuori traccia o aveva fatto innumerevoli errori, anche grammaticali, era stato ammesso. La gravità sta nel fatto che si sono dichiarati corretti compiti che non sono stati nemmeno visionati.
Così è scattato il ricorso collettivo al TAR (ancora in attesa di udienza di merito) e si è costituita l’Associazione di agenti “Tutela e Trasparenza”, nata proprio su iniziativa di alcuni appartenenti alla Polizia di Stato al fine di evidenziare, gestire e risolvere le incongruenze rilevate all’uscita della graduatoria della prova scritta del concorso interno per i 1.400 Vice Ispettori, tuttora in corso. Sono state presentate due diverse interrogazioni alla Camera dei Deputati (On. Tofalo del M5S) e in Senato (Sen. Molteni Lega); i media nazionali, tv e giornali ne hanno parlato, ma ancora tutto è fermo. I candidati non idonei alla prova scritta del concorso devono avere ancora delle risposte.
Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo brevemente le tappe del “famoso” concorsone. Nel mese di giugno 2014 si è svolta la prova preselettiva con 80 quiz a risposta multipla su 5 materie d’esame (diritto penale, procedura penale, diritto amministrativo, diritto civile, diritto costituzionale) cui hanno partecipato 22mila candidati ed alla quale sono risultati idonei 7.032 candidati; a gennaio 2015 è stata la volta della prova scritta, consistente nella stesura di un elaborato di diritto penale, conclusa da 6.355 candidati ed alla quale sono risultati idonei 2.127 candidati che hanno riportato una votazione superiore a 35/50. Dopo 11 mesi, il 17 dicembre 2015, viene diffusa la lista degli idonei che subito suscita dubbi sull’attribuzione dei voti.
Infatti più di 1.400 hanno superato la prova con il voto di 35/50; nessun candidato ha conseguito 34/50 e solo in 73 hanno conseguito la sufficienza compresa tra 30/50 e 33/50. Inoltre una gran parte dei candidati sono stati valutati non idonei con il voto di 25/50 e 28/50. “Tutela & Trasparenza”, ha effettuato un accesso agli atti straordinario e storico richiedendo ed ottenendo tutti i 2.127 elaborati dei candidati idonei e tutti gli atti endoprocedimentali.
Sono stati gli stessi colleghi poliziotti a visionare i temi, in dieci giorni, controllandoli uno ad uno e riscontrando tali anomalie: errori sintattico grammaticali diffusi; errori concettuali grossolani e confusione su elementi basilari di diritto penale tali da stravolgerne completamente le basi; elaborati singolarmente identici a libri di testo e/o da documenti rinvenuti sulla rete internet; elaborati con segni o con messaggi di testo rivolti alla commissione (ad esempio: si ringrazia per l’attenzione, nota per il funzionario che corregge, scusate per la calligrafia e grazie).
Cosa si aspetta, dunque, non si sa. Più evidente di così…eppure, ad oggi, non risultano ancora calendarizzati la maggior parte dei ricorsi. E come il solito a farne le spese sono gli onesti: quelli che hanno partecipato con diligenza e precisione al concorso (con dispendio economico e fatica nel conciliare ore e ore di studio, lavoro e famiglia). Mentre i “furbetti” hanno preso la via della scorciatoia che si è rilevata, al fine, totalmente fallimentare. Questo è stato compreso dai molti, ora si attende che venga compreso proprio da chi, invece, dovrebbe essere esempio di quella integrità e onestà che (osservando la storia del ‘concorsone’), non risulta tale.
QUI DI SEGUITO VI MOSTRIAMO ALCUNI DEI TEMI SBAGLIATI, CONSIDERATI INVECE IDONEI