GALLIPOLI – Il cielo si tinge di rosso in Puglia.
Inquietante scoperta a Gallipoli, celebre ‘Capitale’ del divertimento estivo nel Salento, dove una bagnate, con orrore, si e’ ritrovata addosso resti di un bimbo senza patria e senza nome. Alcune ossa e un cranio in discrete condizioni. Impossibile per ora sapere da quanto tempo le dune custodivano silenti quel segreto indicibile, forse il figlio di una relazione clandestina, forse un bimbo che nessuno avrebbe potuto mantenere o di cui nessuno avrebbe dovuto sapere. La donna aveva steso il telo e si era sdraiata per godersi un po’ di relax. Ed ha sentito qualcosa sotto la spalla. Un ramo secco? Una bottiglia? Ha spiato sotto. La scoperta è stata sorprendente, shoccante. Al lavoro gli agenti di polizia del commissariato gallipolino, coordinati dal vicequestore aggiunto Emilio Pellerano, la scientifica, il medico legale Alberto Tortorella, incaricato dalla Procura. La zona è quella del lungomare, litoranea sud, non lontano da Lido San Giovanni e a poche decine di metri dallo stadio comunale. Secondo i primi rilievi, i resti potrebbero risalire a diverso tempo addietro. Anni, forse. E’ quanto emerso per il momento solo dall’osservazione dei segni su quelle piccole spoglie nascoste fra vegetazione e sabbia, a diversi metri dalla battigia. Qualcuno, in un punto imprecisato del tempo, potrebbe aver scavato in fretta, non troppo in profondità per cercare di non attardarsi, di non essere scoperto nel vivo di un delitto raccapricciante, dando sepoltura segreta al bambino. O, magari, quel piccolo corpo potrebbe essere stato depositato lì da una mareggiata.