Calopezzati: chiese chiarimenti su Scout Speed, archiviata la denuncia per diffamazione contro il consigliere Amodeo
Amodeo era stato denunciato a maggio 2023 dall’amministrazione comunale in seguito a una sua richiesta di confronto istituzionale sul sistema di rilevazione Scout Speed installato nel Comune: “una vittoria della verità, ora gesto di responsabilità dalla Giunta”
CALOPEZZATI (CS) – Il Tribunale di Castrovillari ha disposto l’archiviazione del procedimento per diffamazione a carico del consigliere comunale di minoranza Mario Amodeo, denunciato nel maggio 2023 dall’amministrazione comunale in seguito a una sua richiesta di confronto istituzionale sul sistema di rilevazione Scout Speed installato nel Comune. A comunicarlo è lo stesso Amodeo, che definisce la decisione del giudice “un atto dovuto alla verità” e “un appello alla responsabilità”. La richiesta al Prefetto di Cosenza di un tavolo istituzionale, spiega il consigliere, era nata da “un senso di responsabilità verso i cittadini”, ritenendo che lo strumento fosse “più finalizzato a garantire entrate economiche che a tutelare la sicurezza stradale”.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero, sottolineando “l’insussistenza degli elementi costitutivi dei reati ipotizzati” e “l’assenza di contenuti lesivi” nelle affermazioni dell’esponente di minoranza. Ma Amodeo solleva anche un’altra questione: l’utilizzo di fondi pubblici per la difesa legale dell’amministrazione. “È stato incaricato un legale esterno con un costo di 500 euro, sostenuto con risorse comunali”, denuncia il consigliere. “In un Comune in dissesto economico, questo è un abuso inaccettabile. Quei soldi appartengono ai cittadini”.
Da qui, l’appello diretto al sindaco Edoardo Antonello Giudiceandrea, al vicesindaco Giuseppe Gigliotti e all’assessore Vito Vulcano, affinché rimborsino personalmente la somma spesa. “Sarebbe un segnale di rispetto e responsabilità verso la comunità”, afferma Amodeo, “un gesto concreto che va oltre la polemica politica”. Il consigliere rivendica infine il proprio diritto-dovere di esprimere dissenso: “La politica non può diventare uno strumento per zittire chi la pensa diversamente. La libertà di espressione è il cuore della democrazia. Continuerò a esercitare il mio ruolo con fermezza, senza rancore, ma con determinazione”.