Timpone Rosso, Via Fiume e Capo Lanza erano le piazze di spaccio cassanesi mentre il giro di estorsioni sui mezzi rubati ha restituito anche un elemento comune in Calabria: il silenzio delle vittime
CASTROVILLARI (CS) – “Una storia che va avanti da 25 anni, una vera e propria enclave, feudi di soggetti che fanno parte o meno di associazioni mafiose; fatto sta che sono territori estremamente esposti a condotte delittuose”. Così il procuratore di Castrovillari Facciolla nell’illustrare i dettagli dell’operazione Last minute: “la droga è la principale fonte di arricchimento e approvvigionamento di denaro”.
“C’è paura per il territorio e per il condizionamento ambientale e soprattutto c’è sfiducia nelle istituzioni perchè sono tutti e 17, soggetti già gravati da precedenti, già noti per aver commesso reati ed essere stati anche condannati ma che continuano a girare e a fare i loro traffici”. “Troppe volte si manda in carcere una persona per ben poco tra benefici e altro. E’ difficile assicurare che chi è stato condannato ad una pena la vada ad espiare realmente”.
L’operazione “Last Minute” dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza ancora una volta restituisce le dinamiche criminali della fascia jonica cosentina e la geografia criminale dello Ionio cosentino con un territorio “ben diviso – ha dichiarato il procuratore Eugenio Facciolla – e appartenenti ai gruppi criminali che mantengono la pace”. E l’elemento che lega molte delle inchieste purtroppo è il silenzio di chi subisce, che non denuncia. «Abbiamo lavorato come organi di polizia giudiziaria in totale autonomia e non abbiamo ricevuto nessun aiuto – ha spiegato infatti il procuratore Eugenio Facciolla – soprattutto da parte delle vittime del reato di estorsione». Ma il problema è anche garantire la certezza della pena, ha sottolineato Facciolla perchè «tutti i 17 soggetti coinvolti hanno un curriculum criminale invidiabile. Vengono tratti in arresto, poi condannati ma non scontano il totale della pena inflitta. Per questo motivo spesso le vittime hanno timore e paura a collaborare con noi, preferendo una denuncia per favoreggiamento. Quando convochiamo le conferenze stampa – ha detto ancora il procuratore di Castrovillari – non lo facciamo per comparire come figurine ma speriamo si possa innescare una scintilla utile a un processo di rinascita sociale».
Il blitz Last Minute ha portato in carcere dieci persone e altre 7 ai domiciliari ma sono in tutti 25 gli indagati per un totale di 63 capi d’imputazione.
Dunque la cosca Abbruzzese-Zingari gestiva non solo l’attività dei furti, in particolare di mezzi agricoli e di conseguenza le estorsioni con i cavalli di ritorno ma anche l’attività di spaccio di droga, che poi è quella che crea profitto, approvvigionamento economico. E per inchiodare i 17 soggetti di oggi, gli inquirenti hanno lavorato attraverso intercettazioni telefoniche, l’installazione di cimici e analisi del loro parlare in codice. Al centro la famiglia Milito e Leonardo Jhonny Bevilacqua. Indagati che parlavano tra di loro con messaggio e linguaggi in codice.
I NOMI degli arrestati
In carcere:
Leonardo Abbruzzese
Giovanni Arturo
Francesco Orsino
Rocco Milito
Francesco D’Amati
Nicola Damiano Marrotta
Pietro Milito
Leonardo Jhonny Bevilacqua
Giovanni Spataro
Ai domiciliari:
Adamo Sabato
Andrea Siciliano
Antonio Milito
Gianluca Misuraca
Oscar Sulla
Matteo Zaccaro
Pietro Milito