2 giugno, la Resistenza di “Binda”: 97 anni, è il più anziano partigiano cosentino

Antonio Annunziato Garofalo, nome di battaglia “Binda”, oltre ad aver combattuto in Russia nel secondo conflitto mondiale, ha fatto parte delle formazioni partigiane combattendo per la Resistenza. L’Anpi provinciale di Cosenza ha celebrato la festa della Repubblica consegnando una targa al più anziano partigiano cosentino 

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COSENZA – Classe 1921, nativo di Aprigliano ma cosentino doc. Antonio Annunziato Garofalo, 97 anni suonati, oggi amato e ammirato bisnonno, è il più anziano partigiano vivente di tutta la provincia di Cosenza e tra i più longevi dell’intero paese. Totonno, come da sempre è chiamato, ha gli occhi lucidi ma lo sguardo fiero quando il Prefetto di Cosenza, il dottor Gianfranco Tomao cita le sue gesta nella ricorrenza del 2 giugno, la festa celebrativa della nascita della Repubblica.

Ma la vera festa è nella sede dell’ANPI – Associazione nazionale italiana partigiani d’Italia – Provincia di Cosenza “Paolo Cappello” dove, il presidente Provinciale Maria Pina Iannuzzi che da subito si è attivata per conoscere di persona Totonno, ascoltare il suo racconto e consegnargli i simboli partigiani, ha consegnato un nuovo riconoscimento alla presenza anche di Giuseppe Pierino e di Umberto Calabrone, segretario generale della Cgil di Cosenza. Ad Annunziato, già premiato con una croce al merito di guerra ed una croce per attività partigiane, è stata consegnata una targa come partigiano combattente

Una testimonianza che vuole rendere omaggio ai tanti combattenti e resistenti, per trasmettere alle nuove generazioni i valori che dopo tante lotte e tragedie sono stati incisi nella nostra Costituzione. Annunziato ascolta attento, quasi incuriosito, sorride e ripercorre la sua storia di soldato e partigiano. La sua commozione arriva all’apice nel raccontare, con lucidità e ricchezza di particolari, avventure e disavventure allorquando, appena 19enne, fu chiamato alle armi e dovette partire per la guerra: era il 1940 e l’Italia entrava nel secondo conflitto mondiale!
Fu arruolato con il battaglione mortai del Corpo di armata Roma ed avviato al deposito “81° reggimento fanteria” il 10 gennaio del 1941. Giunto in territorio dichiarato di guerra, partì per la Russia il 17 luglio del 1941 nell’81° reggimento fanteria Roma con il corpo di spedizione italiana CSIR del Regio Esercito. 

Le FOTO della cerimonia all’ANPI

Gli si può leggere nello sguardo un orgoglio infinito nel descrivere tutto ciò che ha dovuto affrontare e le astuzie per evitare la cattura. Ha sopportato la fame, il gelido inverno russo camminando nella neve con le scarpe rotte  e combattendo con un equipaggiamento assolutamente inadeguato prendendo parte alla battaglia di Stalin sul fiume Dohn occupato dai russi. Eppure nonostante mille peripezie è riuscito a ritornare a casa.

E’ approdato nella formazione partigiana 20° Garibaldi in Piemonte (Lanzo Torinese) dove ha assunto la qualifica gerarchica di partigiano combattente con il nome di battaglia “Binda” che liberò l’Italia dall’occupazione nazi-fascista. Sono passati quasi 80 anni. Un’eternità per noi, ma non per Totonno. I suoi ricordi sono sempre lucidi e ricchi di particolari quando ci racconta che nel corso dell’ultima guerra mondiale furono decine di migliaia i partigiani meridionali che parteciparono alla liberazione dell’Italia dal fascismo e dall’occupante nazista, molti a prezzo della vita. In molti morirono vittime delle rappresaglie e delle stragi. Non si contarono i feriti, i mutilati, i torturati, gli arrestati… “Se avevo paura? Sono entrato nella resistenza forse con l’incoscienza di un giovane, ma con una volontà di ferro per la pace e la libertà dell’Italia!“.

Maria Pina Iannuzzi “La Resistenza è stata una domanda e un atto d’amore”

La cerimonia si è tenuta presso la Camera del Lavoro di Cosenza, in Piazza della Vittoria. Per il presidente provinciale Anpi Cosenza, Maria Pina Iannuzzi, quella di oggi “è una giornata celebrativa particolare e simbolica per l’Italia perché è stato proprio oggi il giorno della scelta, arrivata dopo un percorso lungo e più ampio. La possibilità e la libertà di questa scelta ci è stata data in gran parte dalla Resistenza. Per questo abbiamo deciso di celebrare questa giornata insieme al partigiano Antonio Annunziato Garofalo, l’unico partigiano vivente della Provincia di Cosenza, un “giovanotto” di 97 anni. La Resistenza è stata una domanda e un atto d’amore, storie di vite vissute di giovani uomini e giovani donne che si sono chiesti in un momento buio e particolare per la storia dell’Italia, quello fascista, che cosa fare, come reagire ai soprusi e alle sopraffazioni. E hanno deciso di farlo, dando una risposta importantissima che ancora oggi ci deve rendere onorati, un atto d’amore. La Resistenza è un grande atto d’amore compiuto per mettere i valori della libertà e della democrazia al di sopra di ogni cosa”.

Storie dure che hanno mosso gambe e passione, azione e cuore. Tra i tantissimi partigiani – sottolinea ancora la Iannuzzi – migliaia sono stati quelli del Sud Italia. Sappiamo ancora poco sul contributo del Mezzogiorno d’Italia alla Resistenza. Eppure sono stati tanti quelli che, a più livelli e in più ruoli, ne hanno fatto parte. Da quelli che sono stati al comando delle operazioni partigiane ai semplici militanti che con storie più semplici e anonime hanno contribuito a liberare il nostro paese. Si sono pagati costi importanti e per alcuni questo, ha significato la vitaAvere la possibilità di ascoltare dalle parole del partigiano Annunziato Garofalo quei momenti vissuti, dai più semplici ai più difficili e dolorosi, ci lasciano una testimonianza unica, una storia importante da recuperare e da mantenere sempre viva”.

Umberto Calabrone segretario generale Cgil Cosenza “ricordare sempre chi ha combattuto per la nostra libertà”.

In un giorno come questa, il 2 giugno, la data in cui il Popolo Italiano ha deciso di essere Repubblica, credo che ricordando con una cerimonia e una discussione come quella di oggi, dia davvero il senso di quello che è stato per il nostro Paese la Resistenza”. Queste le parole di Umberto Calabrone, segretario generale Cgil Cosenza, intervenuto durante il riconoscimento nella festa del 2 giungo. “Dobbiamo riaffermare anche nei giovani che la Resistenza per noi è un punto di riferimento come la nostra Costituzione che non si può e non si deve dimenticare con il tempo. Viviamo in una società che non ricorda e che non fa tesoro del passato per affrontare il futuro. La testimonianza di un giovane che orgogliosamente ha partecipato a quello che è il periodo storico più importante della nostra Repubblica, dobbiamo ringraziarlo così come chi non c’è più e chi ha combattuto per la libertà. Non dimentichiamo che molti popoli non possono festeggiare per la loro libertà e rischiano di essere annientati da guerre che non hanno nulla a che fare con la popolazione che vive quei paesi. La guerra non deve più tornare, e allora portiamo avanti le idee della Resistenza e della nostra Costituzione per far sì che ‘determinate idee’ non ritornino mai più”.

 

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