L’ombra della ‘tratta’ minorile nell’arrivo di giovani migranti a Corigliano. Manoccio: “problematica seria” (AUDIO)

L’allarme lanciato da Giovanni Manoccio e Franco Corbelli sulla mancata collocazione di 156 minori non accompagnati, è molto più grave di quanto si possa pensare.

 

CORIGLIANO CALABRO (CS) – “Mi sono nascosta nel deserto, qualcuno mi ha pagato il viaggio ma io non ho genitori”. Qualcuno l’aspettava probabilmente per ‘sfruttarla‘. E’ il racconto di una ragazzina nigeriana sbarcata a Corigliano Calabro. Insieme a lei c’è un’altra giovanissima ed entrambe sono state ‘allontanate’ dalla cittadina jonica perchè era serio il rischio che le due giovani fossero potenziali ‘vittime’ della tratta della prostituzione.

Corbelli-e-ManoccioQuesta è una delle tante storie drammatiche di ragazzini messi su un barcone e fatti arrivare in Italia, sulle nostre coste. Ed è la storia di un comune, quello di Corigliano, che non ce la fa più a fronteggiare questa emergenza, essendo responsabile dei minori non accompagnati che sbarcano sul proprio territorio. Un allarme già lanciato dal sindaco Giuseppe Geraci, il giorno dello sbarco degli oltre 1000 migranti qualche giorno fa, al porto di Schiavonea.

Giovanni Manoccio, delegato per la Regione Calabria all’immigrazione e ai diritti umani insieme a Franco Corbelli, si è recato ieri personalmente a Corigliano dove ha trovato una situazione problematica. L’ex sindaco di Acquaformosa, ai microfoni di Rlb Radioattiva, ha raccontato la drammatica storia delle due ragazze sbarcate qualche giorno fa, che sono state da lui personalmente allontanate perchè, probabilmente sarebbero state avviate al mercimonio della prostituzione.

ASCOLTA L’INTERVISTA
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Lo Stato non è in grado di gestire questa situazione evidentemente o lo fa male. Dà incarico ai sindaci di occuparsi dei minori stranieri non accompagnati che gravitano sul loro territorio, ma gli arrivi non si controllano più e il tutto è ingestibile e pericoloso. Il Comune di Corigliano, è riuscito a collocare solo 50 ragazzini e 150 rimangono fuori. Non ci sono strutture idonee: “Il nostro è un grido d’allarme. Non si riesce a programmare un fenomeno che ormai si conosce.  Ormai la disperazione è così grande le mamme i capi tribù mettono questi bambini nelle barche per tentare di farli arrivare in Europa e dargli un futuro“.

Ma il problema più grave da affrontare è quello che questi minori possano sparire: “Io ho preso le uniche due ragazze dell’ultimo sbarco e le ho portate ad Acquaformosa ieri sera, d’accordo con al Prefettura – racconta Manoccio. Una di loro, grazie ad un interprete, ha raccontato di essere partita dalla Nigeria, non ha genitori, non sa chi le ha pagato il viaggio. E’ stata nascosta nel deserto e poi è arrivata qui. Ma perchè è arrivata qui? Perchè sicuramente ‘qualcuno’ la aspettava. E quanti ragazzi ci sono in quelle stesse condizioni? Il Governo deve intervenire perchè qui si parla di adolescenti ed è una situazione gravissima”.

 

LEGGI ANCHE – Immigrazione, è emergenza umanitaria: 156 minori ancora non collocati, si chiede intervento immediato

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