Lavoro, contrasto alla povertà e bandi ‘fantasma’, Regione incapace di spendere le risorse dell’UE

Il Consigliere regionale Carlo Guccione, analizza la situazione economica ed occupazionale della Calabria, denunciando il mancato avvio del Piano Regionale del Lavoro, contrasto alla Povertà e Reddito minimo di inclusione sociale

COSENZA – Il Consigliere regionale Carlo Guccione, analizza la situazione economica ed occupazionale della Calabria, denunciando il mancato avvio del Piano di contrasto alla Povertà e del Reddito minimo di inclusione sociale. Il consigliere, inoltre, sottolinea l’incapacità, da parte della Regione, di spendere le risorse devolute dall’Unione europea, elencando bandi, programmi garanzia giovani e quant’altro, ad oggi, considerati bandi “fantasma”.

“Bastano pochi dati – scrive Guccione in una nota – per fornire un quadro di una situazione sinceramente imbarazzante, a fronte della drammaticità della situazione economica ed occupazionale della Calabria, che meriterebbe ben altra attenzione e impegno straordinario da parte di un Dipartimento che è vitale per le prospettive di sviluppo della nostra regione.

Ho già avuto occasione nei giorni scorsi di denunciare la grave situazione connessa al mancato avvio del Piano di contrasto alla povertà, annunciato e pubblicizzato nelle Conferenze Stampa e subito dimenticato. Stessa sorte è toccata all’avvio della sperimentazione del Reddito minimo di inclusione sociale.

carlo_guccione_800x450Ma il Piano della povertà “desaparecido” è appena la punta di un iceberg ben più grave di ritardi e di omissioni che riguarda il complesso delle azioni delle politiche del lavoro, e che giustamente nei giorni scorsi anche le forze sociali hanno denunciato con forza, minacciando iniziative conflittuali in mancanza di una decisa inversione di rotta.

I Bandi dei tirocini  per gli ammortizzatori sociali, che avevano suscitato tante aspettative, sono diventati una vera e propria telenovela infinita. Il Bando dei 1.000 tirocinanti negli Uffici Giudiziari, pubblicato nel lontano mese di marzo, non ha ancora visto la luce definitiva, ed ha invece evidenziato ben 4 graduatorie successive pubblicate con continue rettifiche di errori marchiani compiuti nella istruttoria, anche a causa di una disastrosa gestione della piattaforma informatica che doveva garantire la massima velocizzazione delle procedure: a 9 mesi dalla pubblicazione del bando non c’è ancora un dato definitivo, i tirocinanti non sono stati avviati al lavoro, e addirittura qualcuno ha dimenticato di acquisire in tempo l’autorizzazione del Ministero della Giustizia per l’effettuazione dei tirocini.

Il Bando dei 700 tirocinanti per i Beni Culturali e Architettonici, pubblicato a luglio, è ancora in alto mare nella istruttoria di valutazione, sempre a causa del malfunzionamento della piattaforma informatica, e non si prevedono i tempi di chiusura delle graduatorie: eppure nella solita conferenza stampa era stato preso l’impegno formale che, entro l’estate (quella del 2016), i tirocinanti avrebbero garantito la funzionalità dei siti architettonici e archeologici carenti di personale.

Ugualmente il Bando per l’integrazione dei disabili nelle scuole, per altri 700 tirocinanti, che è ancora alle battute iniziali.

Il Programma Garanzia Giovani, che durante la mia gestione assessorile aveva consentito di recuperare i ritardi drammatici della scorsa legislatura, è ormai entrato in un buco nero dagli esiti imprevedibili. Sono bloccate le procedure di finanziamento alle assunzioni, i ritardi di pagamento di giovani “neet” e delle aziende sono diventati leggendari, e non è stato compiuto alcun atto – pur previsto nel POR 2014/2020 – per il rifinanziamento del Programma per il 2017 e per l’estensione dello stesso ai giovani disoccupati di lunga durata oltre i 29 anni. Ancor più grave la situazione della mancata attuazione del Programma di “Selfemployment” Autoimpiego 7.1. di Garanzia Giovani, affidato ad Azienda Calabria Lavoro con un Decreto Dirigenziale del 39 settembre 2015 per oltre 6 milioni di euro.
Ad oltre un anno dall’affidamento, Azienda Calabria Lavoro e Dipartimento Lavoro sono riusciti a non spendere nemmeno un euro del Programma, e nemmeno un giovane neet disoccupato che ha chiesto di avviare una impresa ha avuto il previsto accompagnamento per accedere ai finanziamenti, con ormai la quasi certezza che il Ministero del Lavoro tra poco procederà alla revoca delle risorse assegnate per totale incapacità di gestione della Misura. Un dato davvero scandaloso, soprattutto per l’incapacità dimostrata di gestire l’impiego degli “Stagisti” del Consiglio Regionale, positivamente avviati al lavoro e poi abbandonati a se stessi, e per la pervicacia dimostrata da Azienda Calabria Lavoro di voler utilizzare le risorse dei giovani disoccupati per assumere 81 professionisti, tra tutor ed amministrativi, con un Bando pubblicato a febbraio 2016 e mai concluso per la dichiarata opposizione del Ministero del Lavoro che ha più volte sconfessato e dichiarato illegittimo questo Bando.garanzia-giovani

Altro aspetto inquietante è la mancata programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo del POR 2014/2020. Ad oggi non un solo euro è stato speso o impegnato per Programmi del FSE. Non un euro per i Servizi per l’Impiego,  non un euro per Garanzia Giovani, non un euro per il rifinanziamento del Fondo FUOC di Fincalabra che ha funzionato benissimo fino al 2016, non un euro per le politiche attive e per la povertà, non un euro per la formazione professionale. Facile prevedere che tra poco bisognerà inseguire i soliti Progetti sponda per evitare che a fine anno ricominci la corsa verso il baratro del disimpegno automatico da parte dell’Unione Europea per il FSE.

E infine i ritardi del Piano del lavoro, che, invece, nella fase della mia gestione assessorile era stato avviato in concertazione con le Organizzazioni Sindacali.  La Giunta Regionale ha approvato il 30 giugno una serie di provvedimenti in bozza, solo al fine di evitare il rischio di penalizzazione da parte della Commissione Europea sulle condizionalità ex-ante del FSE 201472020, ma poi tutto è stato immediatamente dimenticato.

Non un solo atto operativo sul Piano Regionale sul Lavoro, e ancor meno sul Reddito  minimo di inserimento, nulla sul Piano della povertà, nulla sui Centri per l’Impiego lasciati nel limbo della indeterminatezza e della marginalità con il solo sostegno delle risorse del Ministero del Lavoro. Solo annunci, ma non un solo atto concreto, non un euro speso.

Occorre davvero dare una svolta decisiva a questa deriva, perché il lavoro e la povertà sono davvero la sfida per la credibilità della Regione davanti alla drammatica emergenza sociale della Calabria.”

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