I Carabinieri di Serra San Bruno hanno arrestato due uomini e una donna coinvolti nell’omicidio di Giuseppe Cricrì, candidato a sindaco di Dinami nel 2013. Si tratta dell’ex compagna, il figlio e il nuovo fidanzato della donna
SERRA SAN BRUNO (VV) – Omicidio, distruzione e soppressione di cadavere. Queste le accuse rivolta dai Carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, nei confronti di tre persone: arrestati due uomini e una donna ritenuti coinvolti nel delitto di Giuseppe Cricrì, candidato a sindaco del Comune di Dinami in occasione delle amministrative del maggio 2013.
Cricrì risiedeva nella frazione Melicuccà, padre di una ragazza adolescente era separato. Proprio i familiari ne denunciarono la scomparsa qualche giorno prima del ritrovamento del corpo carbonizzato, in un’auto.
L’omicidio – così come è stato puntualizzato nel corso della conferenza tenutasi questa mattina nella Procura di Vibo Valentia – sarebbe stato premeditato e dettato da motivazioni sentimentali. Ad uccidere Giuseppe Cricrì sarebbe stata la sua ex compagna, Liberata Gallace 51enne di Acquaro, che non avrebbe accettato la rottura del rapporto sentimentale. Ad aiutarla il figlio Alfonsino Ciancio, 28 anni e il nuovo compagno della donna, Fiore D’Elia, 63enne di Gerocarne.
Per questi ultimi l’accusa è quella di aver proceduto alla distruzione del cadavere della vittima. Per tutti è tre mercoledì mattina sono scattate le manette nel corso dell’operazione portata a segno dal nucleo operativo della compagnia di Serra San Bruno e coadiuvato dal personale dalle stazioni locali e dallo Squadrone eliportato “Cacciatori” di Calabria.
Secondo i carabinieri la sera del 21 ottobre del 2013, Giuseppe Cricrì avrebbe cenato con la mamma, e dopo sarebbe stato attirato in località “Boschetto” nella frazione di Limpidi di Acquaro da Liberata Gallace, con la quale aveva da qualche mese una relazione sentimentale. Ma Cricrì da più tempo stava cercando di porre fine a questa storia.
E proprio in quel luogo dove sarebbe stato attirato, Cricrì è stato ucciso con un oggetto contundente, più volte colpito al volto. Il cadavere è stato poi ritrovato carbonizzato all’interno della sua auto, una Fiat Panda, in località Petrugnana, sempre nel Comune di Acquaro, poco distante dalla zona dove è materialmente maturato il delitto.