Dure contestazioni a Praia a Mare contro la parlamentare Bossio e il segretario Magorno, in un dibattito per promuovere il sì al Referendum. Contestati a Cariati, anche, il presidente Oliverio, il ministro Martina e Adamo
PRAIA A MARE (CS) – I cittadini si sentono presi in giro dai politici di casa nostra che, certamente, non mancano di farsi vedere e presentarsi nei territori nei momenti di campagna alla “conquista” di voti; poi scompaiono nel nulla. Questo è ciò che pensa la città di Praia a Mare che, ieri, stanca ed indignata non è rimasta in silenzio ad assistere alla campagna referendaria del Pd e si è fatta sentire a gran voce.
Duramente contestati la parlamentare Enza Bruno Bossio e il segretario Ernesto Magorno, giunti a Praia per promuovere il Sì al referendum costituzionale, in un incontro elettorale organizzato dal sindaco Antonio Praticò. Non sono stati accolti così come si aspettavano, d’altronde, la città di Praia lamenta da mesi la sua contrarietà alle scelte effettuate dalla politica sul tema sanità ed in particolare per quanto riguarda la chiusura dell’Ospedale di Praia.
E proprio su tale tema i praiesi hanno urlato: “Qui si fanno chiacchiere, ma noi vogliamo l’ospedale“. O ancora: “Del referendum non ce ne frega nulla. A noi interessa sapere se e quando riavremo l’ospedale”.
Poi i toni si sono maggiormente scaldati quando la parola è stata concessa ai presenti per le domande ed è stato chiesto a Magorno come mai, dato che il suo partito governa l’Italia e la Calabria, il pronto soccorso della clinica privata Tricarico-Rosano è stato inserito nella rete emergenza del territorio, mentre l’ex ospedale di Praia a Mare no.
Ovviamente nessuna risposta da Magorno che, nell’indifferenza, ha fatto finta di non sentire la domanda non rivolgendo neanche lo sguardo ai suoi interlocutori e restando in assoluto silenzio alle contestazioni ricevute.
Una certezza però è stata esplicitata dalla parlamentare e dal segretario: “L’ospedale è stato smantellato e non ci sono i finanziamenti per ricostituirlo“.
Muore così ogni speranza per i cittadini di Praia, ma tante belle promesse di una “nuova e diversa” sanità sono state fatte dagli appartenenti al Pd, se dovesse vincere il Sì. Promesse che la parlamentare Bossio, ha tenuto a sottolineare: “non si tratta di un ricatto è così che stanno le cose“.
Ma ieri le cose sono andate un pò diversamente e i cittadini non sono rimasti in silenzio e a testa bassa ad aspettare.
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CARIATI (CS) – Stessa cosa è accaduta a Cariati che non ha accettato per nulla la visita del presidente Mario Oliverio e del ministro Martina. Ancora più contestato è stato l’arrivo di Nicola Adamo.
Nonostante fosse stato imposto alla città di togliere gli striscioni (con su scritto “Oliverio Cariati non ti vuole“) che, nel corso della giornata, movimenti cittadini avevano esposto per le strade; il loro dissenso lo hanno comunque manifestato. Gli ospiti, infatti, sono dovuti entrare da una porta secondaria, in quanto la principale era “occupata” dalla protesta pacifica.
Alla protesta hanno partecipato il movimento “Le Lampare“, il comitato “Cariati Pulita” e quello “Rossano Pulita“. Molti attivisti hanno urlato ciò che pensano. Anche in questo caso, come a Praia, i cittadini stanchi delle passerelle alla ricerca solo di voti, sottolineano di “essersi trovati sempre di fronte un Presidente di Regione sordo a richieste di concertazione e partecipazione propositiva su temi fondamentali e di interesse collettivo, che ora invece viene a fare il suo comizio”.
“Vogliamo Chiedere a Oliverio – urlano i cariatesi – che ha promesso un sistema regionale dei rifiuti virtuoso e Discariche Zero come ha potuto permettere l’apertura di una discarica privata in mezzo agli affluenti del Nika! COME HA POTUTO PER DUE LUNGHI ANNI ESSERE SORDO ALLE RICHIESTE DI INCONTRO PER AFFRONTARE QUESTIONI CRUCIALI COME QUELLE DELLA SANITÀ, DELLA SALUTE PUBBLICA, DEL DIRITTO ALLA MOBILITÀ E CON CHE FACCIA INTENDE RITORNARE A CARIATI DI NUOVO PER CARPIRE VOTI!!”
La Calabria non ci sta più ed inizia a reagire alle promesse mancate.